I finanzieri del comando provinciale della Spezia hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso dal Tribunale, sottoponendo a sequestro preventivo disponibilità finanziarie e beni immobili per un valore complessivo di oltre 780 mila euro nei confronti di sei soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e falso ideologico e materiale.
L’attività eseguita dagli investigatori della Guardia di Finanza spezzina ha permesso di portare a termine un’indagine avviata nel 2019, che ha approfondito alcuni flussi finanziari anomali, da cui emergeva una vorticosa operatività sviluppata su carte di pagamento Postepay, intestate a soggetti domiciliati su tutto il territorio nazionale ma poi rivelatesi in uso effettivo agli indagati. Le carte erano strumentali a un servizio illecito di favoreggiamento della prostituzione, da cui conseguivano lauti guadagni per l’organizzazione criminale.
In particolare, le donne dedite alla prostituzione effettuavano ricariche sulle carte per ottenere la pubblicazione, su noti siti di incontri personali, di annunci accuratamente confezionati e gestiti a cura del sodalizio, che impiegava le somme accreditate sulle carte in parte per sostenere le spese di pubblicazione e in parte per effettuare investimenti in cripotovalute.
La ricostruzione investigativa dei militari della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, ha retto sia il vaglio del Tribunale del Riesame di Genova che quello, definitivo, della Suprema Corte di Cassazione. All’esito dell’indagine, condotta con avanzate tecniche investigative e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Elisa Loris, sono state ricostruite tutte le attività delittuose compiute, proponendo misure cautelari personali eseguite nel mese di luglio 2021 con l’arresto di un soggetto di origine dominicana e l’interdizione dai pubblici uffici di un anno per un soggetto italiano, nonché reali con il sequestro di due immobili nel comune di Massa Carrara.
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