È deceduto questa mattina, presso la RSA Felicia, alla Spezia, il sac. Renzo Cortese. Nato a Bevilacqua (VR), si trasferì da ragazzo alla Spezia, andando ad abitare nel quartiere extraurbano del Limone. Dopo gli studi teologici nel Seminario di Sarzana fu ordinato sacerdote proprio nella Chiesa parrocchiale di Limone il 3 luglio 1955.
Da quell’anno e fino al 1957 fu Curato di Pegazzano, alla Spezia, e poi della Parrocchia di Cristo Re, non ancora Cattedrale, dal 1957 al 1960. In quell’anno divenne Parroco di Madrignano, per cinque anni, per poi assumere l’incarico di Assistente dei giovani cattolici per dieci anni, dal 1965 al 1975. In quegli stessi anni fu anche Canonico dell’allora Cattedrale di Brugnato.
Nel 1975 fu nominato Parroco delle Grazie, nel Golfo della Spezia, ove rimase fino al 1991. In quegli anni fu anche segretario dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali, dal 1980 al 1983, e Direttore diocesano della Caritas, dal 1986 al 1989. Dal 1991 al 1993 fu Direttore dell’Ufficio Pastorale.
Per un anno, dal 1991 al 1992, fu Amministratore parrocchiale di Sasseta, Torpiana, Suvero e Veppo, e dal 1992 al 1993 anche Cappellano dell’Ospedale spezzino Sant’Andrea. Il 1° luglio 1993 venne nominato Parroco della Parrocchia di San Francesco, alla Spezia, subentrando ai frati francescani che in quell’anno lasciarono la guida della Parrocchia, allora avente sede presso il Convento di Gaggiola.
Quattro anni dopo, il 1° ottobre 1997, venne nominato Parroco di San Francesco a Sarzana, ove è rimasto per ben vent’anni, fino alla rinuncia nel gennaio 2017. Don Renzo, dal novembre 2008, era anche Canonico del Capitolo della Concattedrale di Sarzana.
"Don Renzo è stato un riferimento straordinario per la nostra comunità. Ha saputo unire, aggregare, costruire, essere dalla parte degli ultimi sempre, aprire le porte della sua Chiesa a tutti", così il sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli.
"Ha esercitato il suo sacerdozio con un'umanità e un'apertura rare, ha educato ai principi cattolici intere generazioni, tramandando valori essenziali, di solidarietà, pace, rispetto, impegno e accoglienza".
"Le sue celebrazioni gremite ne sono state palese testimonianza e i suoi insegnamenti hanno contribuito alla costruzione di una comunità più giusta e coesa. Di figure come la sua sentiremo forte la mancanza. Il ricordo dei suoi insegnamenti, del suo impegno, delle sue omelie sempre toccanti e autentiche, non ci abbandonerà mai e sarà sprone costante nel nostro quotidiano agire".