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Seafuture 2021, Pagni: "Economia del mare pilastro insostituibile dell’economia del nostro Paese" In evidenza

Nel suo discorso di apertura a Seafuture 2021, Cristiana Pagni, presidente della IBG, ha sottolineato l'importanza del settore, parlando di un modello di sviluppo economico sostenibile, orientato a rivoluzionare l’attuale sistema produttivo

 

"Alla fine hanno vinto le speranze, alimentate da tanta tenacia e determinazione! E Seafuture 2021 è diventato realtà": con queste parole Cristiana Pagni, presidente di IBG, ha dato il via ieri a questa edizione di Seafuture.

Soprattutto, nel suo discorso d'apertura, Pagni ha sottolineato l'importanza dell'economia del mare per l'economia dell'intera nazione: "Sono quasi 200mila le imprese di questo settore in Italia. Una forza imprenditoriale in crescita, una voglia di impresa che coinvolge anche i giovani, perché 10 imprese della blue economy su 100 sono 'capitanate' da giovani sotto i 35anni di età. Un valore di produzione di beni e servizi che ammonta ad oltre 34 miliardi di euro: un grande insieme di energie, capacità tecnologiche e risorse umane che qui, oggi, si danno appuntamento."

Di seguito il discorso completo. 

"Ringrazio tutte le autorità civili e militari presenti e un grande ringraziamento a tutti coloro che hanno sostenuto e supportato la realizzazione di questa settima edizione di Seafuture. Senza il loro sostegno non credo saremmo riusciti a realizzare questa che, come potrete tra poco vedere, è senz’altro la manifestazione più importante e significativa tra quelle finora svolte. In questa edizione si conferma e consolida la svolta già avviata in quelle passate, per fare di SF la manifestazione italiana del mare, un mare inteso a 360 gradi per le grandi opportunità che può offrire, insieme alle evidenti esigenze di tutela e conservazione che sono necessarie per difendere questa risorsa essenziale per l’intera umanità.

Ringrazio il Ministro della Difesa on.le Guerini per aver accolto l’invito ad inaugurare seafuture e la nostra Marina militare che ci ospita in questa base, da sempre location unica del nostro territorio e tutti i suoi uomini che con abnegazione lavorano per il Paese onorando quotidianamente quel giuramento prestato negli anni. Ringrazio, in particolar modo, Fincantieri nostro sponsor strategico, Alfagomma, sponsor della sala stampa e naturalmemte Leonardo, MBDA oltre ad Elettronica, Orizzonte sistemi navali, CABI CATTANEO e, insieme a CEIA, tutti i nostri sponsor tecnici, Man Energy solutions, Zodiac.

L'elenco delle tante aziende che ci hanno supportato è veramente importante e sarebbe troppo lungo citarle tutte, ma tutte, con il proprio contributo ci hanno permesso di essere qui oggi. Ringrazio inoltre gli artisti del nostro territorio che, con la presenza delle loro opere arricchiscono la manifestazione di bellezza e cultura portando un valore di creatività e forte umanità. Voglio ringraziare pubblicamente anche chi, insieme a me ha collaborato a far crescere questa edizione lavorando incessantemente a questo progetto, citando per tutti Laura Parducci. Veniamo da un periodo difficile, una pandemia che ha provocato tanti lutti e tanti casi di malattia e il mio pensiero va a tutti coloro che hanno perso la vita, ai loro famigliari, a tutti quelli che hanno sofferto e ancora soffrono per questa terribile malattia. Grandi sono stati anche i danni prodotti alla nostra economia ed al nostro vivere sociale.

Se ora possiamo riprendere, pur con le dovute cautele, a vivere, ad incontrarci ed anche a dar vita ad eventi come questo, lo dobbiamo certamente alle iniziative messe in atto a più riprese dal Governo, ma anche allo spirito di disciplina e solidarietà che ha contraddistinto il popolo italiano nei momenti più duri che abbiamo vissuto. Ora possiamo e dobbiamo guardare avanti, senza disperdere i sacrifici fin qui fatti. Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza ci accompagnerà in questo percorso che però è nelle nostre mani, nelle nostre intelligenze e volontà. L’edizione più significativa questa, dicevo, ma anche la più difficile da organizzare, tra annullamenti e rinvii, timori e speranze.

Alla fine hanno vinto le speranze, alimentate da tanta tenacia e determinazione! E Seafuture 2021 è diventato realtà, una dimostrazione non solo del “ce la possiamo fare” ma del “ce la faremo”. L’Italia riprende a correre, lo fa prima e meglio di tanti altri paesi, lo fa anche e, direi soprattutto, in un settore, la Blue Economy che è uno dei perni della sua economia, da cui sono sempre derivate occupazione, ricchezza e sviluppo. Nel 2010 l’economista belga Gunter Pauli ha dato un significato concreto al termine blue economy, dimostrando che è possibile immaginare un modello di produzione e consumo basato su innovazione, recupero e riutilizzo dei materiali in sinergia con l’ecosistema acquatico, attraverso la valorizzazione di oceani, mari, fiumi e coste. Con Seafuture vogliamo riaffermare e sostenere tutto questo. L’ economia del mare è un pilastro insostituibile dell’economia del nostro Paese.

Sono quasi 200mila le imprese di questo settore in Italia. Una forza imprenditoriale in crescita, una voglia di impresa che coinvolge anche i giovani, perché 10 imprese della blue economy su 100 sono “capitanate” da giovani sotto i 35anni di età Un valore di produzione di beni e servizi che ammonta ad oltre 34 miliardi di euro: un grande insieme di energie, capacità tecnologiche e risorse umane che qui, oggi, si danno appuntamento. Una vetrina anche per promuovere l’industria nazionale di settore ed evidenziare le capacità della Marina di sviluppare nuove forme di cooperazione anche in settori più ampi di quelli appartenenti al concetto operativo della nostra Forza armata.

Tra questi, per fare degli esempi: la ricerca di beni culturali sommersi ad alto valore storico-museale, il supporto e le azioni di sviluppo nella produzio- ne di cartografia e documentazione nautica con l’Istituto Idrografico, la promozione del Made in Italy e del Sistema Paese. Seafuture diventa dunque un ideale luogo di incontro e di confronto dove, tutti i soggetti legati alla blue economy , possono condividere percorsi di crescita, intenti ed obiettivi, perché il nostro Paese torni a giocare un ruolo importante al centro del mediterraneo. Ogni sforzo ed ogni energia di questi ultimi mesi sono stati dedicati alla realizzazione di un progetto condiviso con i partner di seafuture, nel quale credo fermamente, che pone l’accento, in senso inclusivo, sulla vocazione marittima della nostra Nazione. Io, ma posso dire tranquillamente noi, crediamo nel valore strategico della Blue Economy per il Sistema Paese.

Crediamo, cioè in un modello di sviluppo economico sostenibile, orientato a rivoluzionare l’attuale sistema produttivo, attraverso innovazione, recupero e riuso, eliminazione delle emissioni inquinanti, valorizzando le nostre risorse idriche, i nostri mari e le nostre coste. A questo proposito vorrei riprendere le parole di Virginijus Sinkevičius, Commissario UE per l'Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, “To be green, think blue.” Noi crediamo nella possibilità del cambiamento e lavoriamo per renderlo possibile!

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