Il colonnello Antonio Bruno lascia il comando provinciale dei Carabinieri della Spezia e saluta il Golfo dei Poeti dopo tre anni intensi e complicati dalla pandemia.
Nell’arrivare alla Spezia a settembre 2018, Bruno aveva alle spalle una lunga carriera nelle fila dell’Arma: dopo aver frequentato la Scuola Militare Nunziatella a Napoli, l’Accademia di Modena e la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, aveva prestato servizio all’allora 13° battaglione di Gorizia, alla compagnia di Carrara e poi era entrato nei Carabinieri paracadutisti del 1° reggimento “Tuscania”, dove ha ricoperto incarichi da comandante di compagnia a comandante del battaglione, la pedina operativa del reggimento.
Numerosissime le missioni nei teatri operativi esteri a cui ha partecipato: dopo essere stato più volte nei Balcani (Bosnia, Kosovo, Albania e Macedonia), Bruno ha prestato servizio per due turni in Iraq e tre turni in Afghanistan.
Sotto il suo comando, alla Spezia, i Carabinieri, oltre alle quotidiane attività di controllo del territorio e di contrasto alla criminalità, hanno condotto una serie di operazioni: prima fra tutte la “Settimo Comandamento”, un’operazione di contrasto a un’associazione dedita a furti, rapine e truffe a danno di anziani, conclusasi con l’arresto di 15 persone, 13 delle quali già condannate.
Senza dimenticare l’operazione “No rules” di contrasto al fenomeno della pedopornografia, che ha consentito di denunciare 67 persone, molte delle quali ancora minorenni, e di sequestrare migliaia di gigabyte di immagini e video a contenuto pedopornografico. A questi si aggiungono poi decine di milioni di euro sequestrati a vari gruppi criminali, tra i quali quelli individuati in Svizzera, gestiti da un consulente finanziario, e provenienti dal traffico di stupefacenti di gruppi ritenuti vicini alla ‘ndrangheta, oltre al sequestro del patrimonio immobiliare di una famiglia di rom dedita a furti ai danni di turisti nelle stazioni ferroviarie delle Cinque Terre. A questi risultati, si aggiungono i costanti colpi assestati al traffico ed allo spaccio di stupefacenti in città e in provincia. Tutto questo ha portato il Comando Provinciale ad avere un incremento dell’attività operativa di oltre il 10%.