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Addio a Bruno Montefiori, fu sindaco della Spezia per cinque anni In evidenza

Socialista, è stato anche consigliere comunale e provinciale e assessore provinciale.

Si è spento oggi, ad 80 anni, Bruno Montefiori, sindaco della Spezia dal 1985 al 1990 e più volte consigliere comunale.
E' stato anche consigliere della Provincia della Spezia e, dal dicembre 1993 al gennaio 1994, assessore provinciale.

 I messaggi di cordoglio e di ricordo

Tantissimi i messaggi di ricordo che stanno arrivando. La notizia della morte dell'ex sindaco della Spezia sta suscitando grande cordoglio e sono in molti a tracciarne un ricordo, ripercorrendo episodi della vita politica spezzina, ma non solo, e tracciando un ritratto non solo del politico Bruno Montefiori, ma anche dell'uomo.

L'attuale primo cittadino della Spezia, Pierluigi Peracchini, afferma: “La perdita di Bruno Montefiori, Sindaco della Città della Spezia fra il 1985 e il 1990, getta tutta la nostra comunità in un grande sconforto. Un galantuomo della politica d’altri tempi, dove il bene comune e gli interessi della Città dovevano prevalere sempre sui personalismi. Lunghissima la sua carriera politica, che ha inciso profondamente nella collettività non solo dal punto di vista amministrativo ma soprattutto umano. Montefiori è stato, senza dubbio, uno dei Sindaci più apprezzati e stimati dagli spezzini, come testimoniano, a poche ore dalla sua scomparsa, i tanti messaggi di cordoglio. Ricordo la sua telefonata quando fui eletto Sindaco e il suo consiglio di praticare sempre l’arte della diplomazia, come lui saggiamente l’aveva messa in campo per evitare la frattura storica fra PSI e PCI alla Spezia. A nome di tutta la Città, porgo alla sua famiglia le più sincere condoglianze”.

L'ex sindaco della Spezia Sandro Bertagna, invece, lo ricorda così: "La scomparsa di Bruno priva me e tanti nostri concittadini di un fraterno amico, di un compagno sincero e leale. Per me, come per quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo, rimane ora una sofferta mancanza.
Eravamo coetanei e ci conoscevamo dai primi anni '60, dai tempi in cui entrambi facevamo le nostre prime scelte politiche aderendo ai partiti della sinistra di allora. Alla fine di quel decennio i nostri rapporti si intensificarono nel comune impegno di rilanciare e rivitalizzare, in forme nuove ed istituzionali, la partecipazione dei cittadini al governo della città. Ed anche per questa via abbiamo dato un contributo alla ripresa di un rapporto unitario delle forze politiche della sinistra spezzina fino alla riproposizione delle Giunte di sinistra delle quali fummo, molti anni dopo, entrambi Sindaci.
Di lui rimarrà il ricordo della sapienza, della gentilezza, dell'onestà e del modo limpido con cui faceva politica nella società civile e nelle istituzioni.
Ci mancherà e mancherà a tutta la nostra città.
Oggi lo ricordiamo e mai lo dimenticheremo abbracciando con affetto tutti i suoi cari: la sua carissima moglie, i figli Andrea e Silvia e i nipoti di cui in ultimo sempre mi parlava".

Carlo Baudone, ex Segretario del PSI spezzino, commosso, ne traccia così il ritratto politico ed umano: "Avevo conosciuto Bruno nella campagna referendaria sul divorzio nel maggio 1974. Bruno è stato un socialista riformista, orgogliosamente socialista, di quella parte della sinistra che si batteva sempre contro chi cancellava la libertà, fosse il regime comunista sovietico o la dittatura cilena di Pinochet.
Sempre dalla parte della libertà, dell'uguaglianza, della giustizia contro ogni massimalismo.
Faceva parte della sinistra socialista, ha sempre avuto un’impostazione che ricercava L’Unità della sinistra, ma per fare questo non faceva sconti quando si trattava di difendere i principi in cui credeva: unitario ma con le sue idee socialiste.

Montefiori fa parte di diritto di quelle generazioni di socialisti spezzini che hanno servito le istituzioni con competenza, che hanno fatto progredire la nostra comunità e che ho avuto l’onore di avere come maestri, fra cui ricordo Landi, Mariotti, Pischedda, Cavallini, Quartieri, Meneghini, Battolini, Godano, Zago e mi scuso se non li ricordo tutti .
È stato un grande Amministratore, prima come Assessore alla Cultura, che ha segnato tante estati spezzine quando gli Enti Locali diventarono protagonisti nel riportare in piazza le persone che venivano dagli anni di piombo del terrorismo, poi come Assessore al bilancio di cui conosceva ogni piega e infine come Sindaco, primo Sindaco socialista al termine di una lunga trattativa fra il PCI e il PSI.

Fu un Sindaco di mediazione in una giunta che vedeva personalità del calibro di Walter Bertone, Gianfranco Mariotti, Emiliana Santoli per citarne solo alcuni che sono stati anche parlamentari.
Infine dopo essere stato eletto in Provincia venne nominato nel Collegio sindacale della Cassa di Risparmio.

Bruno è stato un amministratore preparato, di quella scuola dei partiti della prima Repubblica che facevano fare la gavetta nelle sezioni, nei quartieri , a contatto con la gente.
Tutto il contrario dell’improvvisazione e della superficialità che caratterizzano la politica di oggi.
È stato un Sindaco popolare ma mai populista, rifiutando sempre la facile demagogia.

Mi aveva colpito al funerale di Pino Meneghini, due anni fa, a Sarzana: sapevo che avrei incontrato i vecchi compagni e allora avevo tirato fuori delle vecchie fotografie.
Gliene consegnai un paio e lui guardandone una mi disse: ”questa starebbe bene sulla mia lapide”. Lo mandai amichevolmente a quel paese, ma dopo pochi mesi rivedendolo capii.
Ricordo una delle nostre ultime conversazioni: aveva visto il film su Craxi ed era rimasto particolarmente colpito ed emozionato nel rivedere il grande leader socialista, di cui non era mai stato un fedelissimo, così malato, stremato, piegato.
Spezia perde un suo grande figlio, che ha dedicato la sua opera e il suo impegno per renderla più moderna, più attrattiva, più bella, più vivibile.
Non mancheranno le occasioni per parlare delle opere messe in cantiere e realizzate dalla sua amministrazione.
Nell’ultimo biglietto che gli avevo mandato insieme ad una sua fotografia gli avevo scritto scherzando: “Non so se sei stato il miglior Sindaco di Spezia, ma sicuramente il più elegante!“

Il Consigliere comunale della Spezia Guido Melley scrive: "Caro Bruno, voglio ricordarti così.
Con il tuo sorriso, con i tuoi occhiali sul naso ed i baffi perenni sotto il naso.
Sei stato un politico di primo piano nella storia spezzina, sei stato un Sindaco serio e per bene, ma voglio ricordarti soprattutto come un amico di mio padre con il quale hai condiviso una lunga esperienza politica in città ma anche un rapporto franco e rispettoso per molto tempo.
Caro Bruno, hai avuto sempre delle parole cordiali anche nei miei confronti ogni volta che ci incontravamo nel “nostro” Corso Cavour, tua abituale meta di passeggiata e mia storica sede di lavoro.
Ho sempre avvertito una simpatia ed una sincera stima tra di noi, nonostante la differenza di età, e ricordo anche di recente quando ci siamo incontrati con te ed Andrea e mi hai rincuorato ad andare avanti con il mio impegno politico.
Un caro affettuoso abbraccio ad Andrea, a tutta la tua famiglia ed alla comunità socialista e democratica spezzina che non ti dimenticherà".

L'ex Consigliere comunale spezzino Moreno Veschi lo ricorda così: "Ho appreso con dispiacere della scomparsa di Bruno Montefiori, già Sindaco della Spezia dal 1985 al 1990. Sono stato assessore della sua giunta dal 1988 al 1990. Una giunta di sinistra.
Ho conosciuto Bruno quando era assistente sociale a Rebocco e ho collaborato con lui nel lontano 1975 all’elaborazione del primo regolamento dei consigli dei quartieri. Credeva nella partecipazione popolare. È ricordato come assessore alla cultura e al decentramento delle prime giunte di sinistra. Si può dire che è stato il costruttore di una rete culturale che alla Spezia non esisteva.
Bruno è sempre stato un uomo della sinistra socialista. Un gruppo che ha inciso nella vita della città. Ricordo oltre a Bruno, Ettore Dazzara, Pino Meneghini e Antonello Pischedda.
Alla fine degli anni 80 i rapporti nazionali tra il PCI e PSI non erano buoni, anzi cattivi. Ma alla Spezia anche per merito di Bruno sono rimasti buoni e le giunte di sinistra hanno resistito in piedi sino al terremoto politico nazionale del 1992, che ha visto il tracollo del PSI con la sua storia gloriosa e il cambio di nome del PCI.
Anche dopo il 1992 Bruno Montefiori non ha mai avuto incertezze: sempre schierato a sinistra.
Per qualche tempo siamo anche stati iscritti al medesimo partito i Democratici di Sinistra.
Negli ultimi anni ci siamo ancora di più avvicinati come amicizia frequentando la compagnia del Bar Cantieri, oggi Kairos.
Addio Bruno".

Il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei: "Con la scomparsa di Bruno Montefiori se ne va un pezzo di storia della Spezia. Sindaco dal 1985 al 1990, Montefiori è sempre rimasto convintamente ancorato a una ben definita idea di sinistra, in particolare quella socialista. Ricordato da tutti per le sue capacità e una maniera d'altri tempi d'intendere la politica, riuscì a tenere insieme socialisti e PCI in un periodo storico in cui i rapporti tra i due partiti non erano affatto buoni. Al di là delle idee e degli schieramenti, uomini come Montefiori sono indispensabili per la buona politica. A tutta la sua famiglia le condoglianze mie e del Consiglio regionale".

La deputata di Italia Viva Raffaella Paita scrive: "Ci ha lasciati Bruno Montefiori, già Sindaco della città. Un uomo con un profondo rispetto delle istituzioni. Bruno era un socialista dalla visione lungimirante e moderna. Era un uomo di grande spessore culturale da sempre impegnato per la formazione delle giovani generazioni. La politica è stata la sua grande passione e anche in questi anni non ha mai mancato di dare il suo contributo attraverso la partecipazione alla vita della città. Ha amato tanto La Spezia e il quartiere Umbertino dove viveva. Ci ha insegnato molto anche per lo stile e l’eleganza che lo caratterizzavano.
Il mio abbraccio commosso va alla moglie, al mio caro amico Andrea, alla figlia Silvia e agli adorati nipoti Marco, Bianca e Stella".

Sempre da Italia Viva arriva anche il ricordo di Antonella Franciosi: "Bruno Montefiori in sella alla sua bicicletta è l’immagine cara che ci accompagna da molti anni.
Un’immagine rassicurante e schietta che continueremo a portare con noi.
Montefiori fu il Sindaco capace di governare la città per cinque anni di seguito e tenere insieme PSI e PCI, e soprattutto il suo PSI, prima dell’elezione diretta, quando i sindaci erano scelti dai consiglieri comunali, liberi di licenziarli senza timore di elezioni.
La sua comunità politica gli deve molte delle idee che sono state messe a servizio della città. La sua capacità di dialogo dovrebbe esserci da monito.
Ci stringiamo in un abbraccio alla sua famiglia e in particolare ad Andrea, compagno di tante battaglie".

Il Partito Democratico della Spezia si unisce al cordoglio: "Bruno Montefiori era, prima di tutto, una persona per bene, un uomo di sinistra, un compagno.
Voleva bene alla sua città e lo ha dimostrato da Sindaco, da amministratore, da semplice cittadino.
Ci mancherà molto il suo equilibrio, la sua tolleranza, il suo coraggio.
Il Coordinamento Provinciale del P. D. della Spezia esprime le più sentite condoglianze al compagno Andrea e alla famiglia tutta".

L'eurodeputato del PD Brando Benifei aggiunge: "Un grandissimo dispiacere la scomparsa di Bruno Montefiori, già sindaco della Spezia, protagonista di grandi cambiamenti della città. Con Montefiori perdiamo un uomo lungimirante, colto e garbato, con una grande passione per la politica e un grande amore per la sua città, che è anche la mia.
Un abbraccio al figlio Andrea e a tutta la famiglia e agli amici. Ci mancherà"

Queste le parole di Pier Gino Scardigli: "A nome dei repubblicani della Spezia e personalmente sono ad esprimere alla famiglia Montefiori le più sentite condoglianze per la dolorosa scomparsa del loro caro. Con Bruno ci siano conosciuti ancora ragazzi e tante sono state le vicende politiche e sociali che abbiamo insieme vissuto nel Consiglio comunale, nel dibattito politico, nel mondo della formazione. Lui ha saputo ricoprire l'incarico di Sindaco della Spezia con intelligenza, misura ed umanità così come era nel suo naturale modo d'essere. E' stato un modello di correttezza, un esempio per molti. Anche il coraggio e la compostezza con cui ha affrontato la malattia hanno confermato la sua elevata statura di uomo".

"Ciao Bruno, compagno ed amico, guidasti la città in tempi difficili, quando tramontava un modello ma ancora non se ne intravedeva un altro", così il Ministro del Lavoro Andrea Orlando.

"E lo facesti con umanità ed eleganza, diventando così un riferimento per tutti. Sei stato autorevole, senza essere autoritario, perché il tuo tratto libertario ti rendeva insofferente alle gerarchie e alle scuderie. Saldamente a sinistra e per l’unità della sinistra, hai vissuto tutta la tua esperienza politica con coerenza in questa direzione".

"Negli anni nei quali la parola socialista si consumava sotto i colpi della cronaca hai saputo difenderla e portarla nel cuore. E se adesso torna ad essere un riferimento, in tempi di grandi diseguaglianze lo si deve a chi come te ha saputo onorarla".

"Qualche settimana fa con Andrea ti abbiamo incontrato, nonostante la salute minacciasse non hai rinunciato ad una battuta con quell’ironia tutta spezzina che ti caratterizzava. La città, la sinistra e una certa spezzinita’ appunto, fatta di un cultura alta e popolare al contempo perdono tanto. Noi abbiamo perso un saggio riferimento in tempi spesso dissennati. Un abbraccio".

 

 

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