Poco prima delle 20.30 di ieri è arrivata, al numero unico di emergenza 1 1 2, la chiamata di un turista straniero che riferiva di aver udito qualcuno chiedere aiuto nel tratto di mare antistante la stazione di Corniglia, senza tuttavia riuscire ad individuarlo.
Assunto il coordinamento delle operazioni e viste le condizioni meteo marine con mare particolarmente agitato, la sala operativa del Comando spezzino della Capitaneria di Porto ha disposto l’invio in zona della motovedetta SAR CP 865 e di personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Levanto ed ha richiesto l’intervento di una squadra dei Vigili del Fuoco e di una pattuglia dei Carabinieri .
Inoltre, per una verifica a più ampio raggio, tramite la sala operativa della Direzione Marittima di Genova, è stato attivato l’elicottero della Guardia Costiera della base aeromobili di Sarzana, il quale, giunto in zona, ha iniziato le ricerche lungo il tratto di costa segnalato e l’antistante specchio acqueo, unitamente alla motovedetta CP 865.
Le ricerche risultavano difficoltose anche per la presenza di una forte risacca creata dal mare forza 5, con onde fino a 4 metri, e per il forte vento di libeccio (circa 70 km/h), che impediva alla motovedetta di avvicinarsi al costone della parete rocciosa. A rendere il tutto ancora più complicato le scarsissime condizioni di visibilità nell’area.
Dopo circa 3 ore di ricerche ininterrotte via terra e via mare, grazie alla sinergica collaborazione tra squadre di terra e l’elicottero della Guardia Costiera che dall’alto illuminava la zona con il faro in dotazione, impiegando altresì la telecamera ad infrarossi, il disperso veniva individuato, aggrappato alla parete rocciosa in una nicchia a strapiombo sul mare tra Corniglia e Manarola. Una posizione impossibile da raggiungere dai soccorritori, sia via terra che via mare. Sull’area, in prossimità del punto di recupero del malcapitato, insisteva infatti anche una forte risacca con spruzzi alti diversi metri. Il punto di recupero, inoltre, risultava perpendicolare alla parete rocciosa, sovrastato da fitta vegetazione, privo di appigli o aree idonee al rilascio a terra dell’aerosoccorritore, con ostacoli molto ravvicinati alle pale dell’elicottero che rendevano l’operazione di recupero delicata.
Nonostante tali condizioni, le operazioni sono state portate a termine con successo intorno alle 23.40.
La persona in difficoltà era un ventottenne torinese, ormai stremato e con sintomi di ipotermia.
Il giovane è stato successivamente trasferito dall’elicottero, in accordo con la sala operativa del 118, presso la base aeromobili di Sarzana-Luni ed affidato alle cure dei sanitari.