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Movida: litiga con la barista che non lo serve fuori orario, arrestato dai carabinieri

Risultava colpito da un ordine di custodia cautelare emesso una settimana fa dal Tribunale della Spezia.

Stanotte i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia della Spezia hanno arrestato un 33enne senegalese, risultato colpito da un ordine di custodia cautelare emesso una settimana fa dal Tribunale della Spezia.


L’intervento della gazzella è avvenuto dopo l’una di notte a seguito di una segnalazione di lite preso un bar in piazzetta del bastione, uno dei centri nevralgici della movida spezzina.

Il giovane infatti, in compagnia di un connazionale, dopo che una barista gli aveva risposto di non potergli servire da bere perché, in base alla vigente ordinanza comunale, era ormai troppo tardi, ha reagito in malo modo aggredendo verbalmente la ragazza e due suoi amici che, dopo averla vista in difficoltà, erano intervenuti in sua difesa.

A nulla erano valse le spiegazioni sul fatto che il locale stava ormai chiudendo e che l’orario non lo consentiva più.


I militari hanno rintracciato il senegalese a breve distanza, in sella alla sua bicicletta, ed hanno proceduto all’identificazione. E al momento del controllo, il terminale ha rivelato una sorpresa, spiacevole per il responsabile del fatto: a suo carico infatti risultava da eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale della Spezia: infatti, nonostante a suo carico fosse stato emesso dall’autorità giudiziaria un divieto di ritorno nella provincia della Spezia a seguito di un arresto per stupefacenti lo scorso aprile, aveva ripetutamente ignorato tale divieto ed era stato più volte controllato da Carabinieri e Polizia.

In un’occasione i Carabinieri lo avevano sorpreso nelle vie del centro cittadino a bere birra in gruppo, in una situazione di degrado, in un’altra era stato sanzionato per violazione delle norme anti COVID a bordo di un autobus per Porto Venere, sul quale aveva avuto un diverbio con un altro passeggero ed avere urinato contro la fiancata dell’autobus.


Per lui, questa volta, la nottata si è conclusa dapprima in caserma e, dopo che il sistema di identificazione delle impronte digitali aveva dato certezza della sua identità, presso il carcere della Spezia.

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ANDREA COSTA
Studio Legale Dallara

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