Ieri mattina i Carabinieri della Stazione di Stefano di Magra, a conclusione di un’indagine che ha interessato la zona adiacente il locale scalo ferroviario, hanno arrestato un cittadino marocchino residente in Lunigiana, già noto alle forze dell’ordine per una serie di reati, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere perché gravemente sospettato di violenza sessuale e atti persecutori nei confronti di una sua connazionale, con la quale aveva avuto una relazione sentimentale.
Lo scorso marzo la donna si era rivolta ai Carabinieri di Santo Stefano di Magra e aveva denunciato che l’uomo, non riuscendo a sopportare l’idea di essere stato da lei lasciato, da tempo la perseguitava con telefonate anche minacciose e offensive, pedinandola per cercare di convincerla a riallacciare il rapporto. La situazione aveva causato ansia nella donna, che aveva anche iniziato a temere per la propria incolumità.
Lo stalker non aveva accettato la decisione della donna, continuandola a recarsi nei luoghi da lei frequentati, cercando un contatto e mantenendo atteggiamenti persecutorii. La donna aveva più volte la stessa richiesto l’intervento dei Carabinieri, al cui arrivo l’uomo si era sempre allontanato velocemente.
Stante il perdurare dei comportamenti persecutori, i Carabinieri, a tutela della donna, hanno richiesto all’Autorità Giudiziaria di valutare l’emissione di provvedimenti che evitassero il rischio di fatti peggiori ed il magistrato, valutati i fatti, ha emesso a carico dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dopo numerosi servizi, i Carabinieri di Santo Stefano hanno rintracciato il maghrebino il giorno di Pasqua nei pressi della stazione ferroviaria e, dopo averlo tratto in arresto, lo hanno accompagnato in carcere, dove rimarrà in attesa dell’interrogatorio. L’uomo è stato peraltro sanzionato anche per violazione delle norme anti COVID-19, visto che aveva violato la zona rossa.
I Carabinieri e le Operatrici del Centro Antiviolenza “MAI PIÙ SOLA” di Sarzana, che hanno supportato la vittima, invitano tutte le donne a denunciare tempestivamente alle Forze dell’Ordine le situazioni di pericolo riconducibili ai reati di violenza di genere.