Progetto frutta urbana, missione compiuta: sabato mattina i volontari degli Orti di San Giorgio, insieme ai ragazzi della Fondazione Aut Aut hanno raccolto quasi 500 chili di arance selvatiche dagli alberelli di via chiodo, con i quali produrranno una marmellata di arance amare 100% made in La Spezia in collaborazione con il Comune della Spezia e la Fondazione.
Già di buona mattina i volontari sono saliti su scale e scalette muniti di forbici per cogliere gli agrumi maturi, destando la curiosità di numerosi passanti e anche qualche mugugno tipico spezzino. Il tutto seguito dagli obiettivi del gruppo fotografico Obiettivo Spezia capitanato da Roberto Celi.
L'iniziativa dell'associazione Orti di San Giorgio, che gestisce il parco delle Clarisse e gli orti civici sotto l'omonimo Castello va nella direzione di ridurre lo spreco di questa frutta, che di solito marcisce e finisce in discarica, perché ritenita non commestibile o addirittura velenosa.
Niente di più sbagliato: il frutto del Melangolo è commestibile, non certo dolce come un tarocco ma ottimo per preparare salse e marmellate. Nel Principato di Monaco, ad esempio, con gli stessi agrumi ogni anno producono anche un'ottima grappa.
Il primo passo del progetto Frutta Urbana è stato comunque quello di fare analizzare gli agrumi, risultati privi di piombo, cadmio e benzopirene, oltre a non essere stati trattati con antiparassitari dai giardinieri del Comune.
Il prossimo passo sarà quello di assaggiare la marmellata, e nel caso il prodotto dovesse piacere, programmare per il prossimo anno un raccolto ancora più cospicuo, coinvolgendo magari altre zone poco trafficate del centro urbano.