"A seguito dei fatti incresciosi che hanno coinvolto l’ASL5, RAOT, Rete Anti Omofobia e Transfobia della Spezia, esprime il proprio dissenso in merito all’accaduto, reputandolo come l'ennesimo caso in cui i pregiudizi sulle persone LGBT+ hanno avuto la meglio sul buon senso", così la nota di RAOT, Rete Anti Omofobia e Transfobia della Spezia.
"Confidiamo e speriamo che si tratti solo di un errore, ma rimane comunque un errore frutto di un sistema patriarcale eteronormativo ancora radicato nel linguaggio legale e sanitario di questo paese. Inoltre, a seguito di alcune dichiarazione uscite durante la giornata di ieri, non possiamo accettare che si parli di “leggerezza”, né accettare che tra i documenti del personale sanitario nazionale ci siano ancora moduli che riportino diciture simili e che non ci siano stati rinnovamenti di alcun tipo, tenendo conto delle conquiste culturali di inclusione di questi ultimi anni".
"Vogliamo sottolineare come il nostro intento non sia quello di identificare il capro espiatorio della situazione: a noi non interessa tanto identificare il colpevole, quanto che il sistema tutto sia più sensibile verso le categorie coinvolte nel sistema sanitario, dai pazienti ai dipendenti. Proponiamo quindi un incontro con i responsabili di ASL5, offrendo la nostra collaborazione al fine di evitare il ripetersi di situazioni simili e per contribuire alla sensibilizzazione di un linguaggio più inclusivo dei formulari".