Dopo quattordici giorni in fascia arancione, la Liguria, da lunedì 1 febbraio, torna in fascia gialla, ovvero il livello di rischio inferiore per quanto concerne la pandemia di Covid-19.
Questo comporta una serie di allentamenti nelle misure di restrizione, tra cui la possibilità di muoversi liberamente all'interno del territorio regionale (ma non verso altre regioni, neppure quelle in zona gialle) e la possibilità per bar e ristoranti di effettuare anche servizio ai tavoli, anche se solamente a pranzo, mentre a cena resta esclusivamente la possibilità di asporto e consegne a domicilio.
L'annuncio del ritorno della Liguria in zona gialla è arrivato questa sera, dopo che per tutta la giornata si era parlato di un possibile slittamento della decisione del Ministero della Salute.
“Il buonsenso ha prevalso: dopo 2 settimane in zona arancione la Liguria dalla mezzanotte di domenica tornerà in fascia gialla. Sono contento che il Governo abbia ascoltato la nostra voce è interpretato il Dpcm in modo ragionevole”, commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.
“La zona gialla scatterà dalla mezzanotte tra domenica e lunedì perché l’ordinanza del ministro della Salute che inseriva la Liguria in zona arancione scadrà il 31 gennaio, e non verrà rinnovata. Il lavoro delle Regioni ha evitato che si applicasse una interpretazione del Dpcm che avrebbe previsto una ulteriore settimana di zona arancione prima di tornare in giallo, perché altre volte il Comitato tecnico scientifico ha valutato i 14 giorni di zona arancione a partire dalla prima cabina di regia di monitoraggio dopo l’ordinanza – spiega Toti- Una interpretazione di questo tipo avrebbe costretto la nostra regione a restare in arancione fino alla domenica successiva. Le regioni hanno fatto sentire la loro voce, e grazie al nostro lavoro si instaura un meccanismo che consentirà anche se dovessimo passare altre volte da arancione a giallo a causa dei mutamenti dei dati dell’epidemia, che questo non avvenga più dopo una tranche di tre settimane, ma a blocchi di due. Come è noto i parametri sono stati modificati per rendere più semplice passare da zona gialla a zona arancione in caso di peggioramento dei contagi, ora grazie al lavoro dei presidenti di regione è divenuto più semplice passare da arancione a giallo”.
“Siamo felice che da lunedì mattina bar e ristoranti potranno cominciare a fare il loro lavoro – aggiunge Toti - Ovviamente speriamo adesso che questa condizione possa durare a lungo: dipenderà anche da noi e dai nostri comportamenti”.
“I dati di oggi confermano una situazione analoga ai giorni scorsi, con un lieve incremento dell’incidenza nell’imperiese e nel savonese. Rimangono stabili i ricoveri in ospedale, sia in terapia intensiva che in media intensità – continua Toti - Riguardo il cluster che ha toccato il reparto di chirurgia dell’ospedale di Imperia, attualmente si trovano ricoverati 12 pazienti negativi, che sono rimasti in reparto dopo la sanificazione e l’isolamento dei positivi, mentre 1 paziente è stato trasferito al reparto Covid di Sanremo perché positivo. Il reparto è aperto e sono operative solo le urgenze, l’attività elettiva resterà ferma fino a quando la situazione non si sarà normalizzata. Sono stati eseguiti tamponi a tutti i pazienti dell’ospedale e al personale sanitario ogni 15 giorni. Chi ha avuto contatti con positivi riceve sorveglianza quotidiana”.
“Sul fronte dei vaccini – prosegue Toti - dalle opposizioni c’è chi ha scritto che avremmo somministrato vaccini fuori dal personale sanitario. Non è vero: basterebbe leggere gli atti di indirizzo del Parlamento e le indicazioni fornite dalla struttura commissariale per sapere che le persone non di professione sanitaria che frequentano gli ospedali e le Rsa sono comunque incluse nella fase 1 di vaccinazione perché l’obiettivo è proprio sterilizzare i cluster in questi luoghi: è ovvio quindi che rientrino nella fase1”.
“Dal nostro punto di vista andiamo avanti con la programmazione, sperando che i ritardi nelle consegne si recuperino e si possa accelerare con la fase due per gli over 80 che vivono fuori dalle Rsa. Le nostre Asl e Liguria digitale saranno pronti a partire per questa fase dal 13 febbraio: oggi, peraltro, si è tenuto una importante riunione proprio per definire i meccanismi di prenotazione, e domani mattina si terrà un muovo vertice col Governo sui ritardi nelle consegne delle dosi”.