Si è svolto questa mattina, sotto la Rsa Mazzini, un presidio unitario dei sindacati dopo settimane di appelli e tensioni per la situazione di pazienti e lavoratori. La posizione dei sindacati è chiara tanto che, nella gioranta di ieri, 8 novembre, è stata inviata una diffida nei confronti della cooperativa e di Asl 5, per far cessare di adibire personale assunto per ruoli diversi e privo di professionalità idonee a svolgere le mansioni di sorveglianza degli ospiti e somministrazione dei pasti nonché di cessare con i comportamenti intimidatori nei confronti dello stesso personale.
Nel frattempo, le stesse sigle sindacali, hanno dichiarato lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della RSA “Mazzini” della Spezia a seguito delle numerose segnalazioni ricevute dalle lavoratrici e dai lavoratori della struttura. Secondo i sindacati le comunicazioni ufficiali inviate alla Cooperativa sono rimaste senza risposta, mentre la situazione sanitaria continua a peggiorare, tanto che la quasi totalità dei ricoverati è risultata positiva al Covid-19.
Proclamando lo stato di agitazione e manifestando sotto la struttura, i sindacati chiedono "l’esperimento del tentativo di conciliazione nei termini e con le modalità previste dalle norme vigenti in materia di servizi pubblici essenziali e procedure di raffreddamento e conciliazione per il posto di lavoro", si legge nella comunicazione di stato di agitazione.
"In mancanza dell’avvio di un confronto immediato e continuo sulla gestione di questa delicatissima fase emergenziale, da parte della Cooperativa KCS (gestrice della struttura), della ASL 5 (stazione appaltante) e del Comune della Spezia (proprietario dell’immobile) i sindacati intraprenderanno ogni forma di mobilitazione che riterranno opportuna al fine di salvaguardare la salute e la sicurezza degli utenti ricoverati e dei lavoratori, nonché la salvaguardia dei livelli occupazionali e stipendiali.", concludono le segreterie territoriali di FP CGIL, UIL FPL, FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL.