La mattina del 20 ottobre, prima dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale della Spezia, supportati da colleghi di altre tre Regioni e di reparti speciali, avevano dato esecuzione a 15 ordinanze di custodia cautelare a carico di soggetti ritenuti responsabili di appartenere ad una associazione per delinquere dedita a furti, furti in abitazione e truffe, anche a danno di anziani, che nell’arco degli ultimi dieci anni aveva messo a segno almeno un centinaio di colpi.
Uno dei soggetti da arrestare, un 63enne residente in provincia di Torino, si era però mosso dalla sua abitazione 24 ore prima che l’operazione scattasse: troppo tardi per fermare la macchina ormai pronta e troppo presto per riuscire a localizzarlo di nuovo in tempo, nonostante le tracce raccolte indicassero che si era spostato proprio tra La Spezia e Carrara.
Il classico “neo”, che però non ha demoralizzato i Carabinieri del Nucleo Investigativo, che non si sono arresi e, in queste due settimane, hanno continuato a cercarlo senza sosta.
Forse conscio del cerchio che si stava chiudendo intorno a lui e probabilmente a seguito di un consulto con il suo legale, proprio ieri l’uomo ha deciso di costituirsi e, accompagnato dal suo avvocato, si è presentato in Procura alla Spezia, dove ha trovato i Carabinieri ad attenderlo per notificargli quell’ordine di custodia cautelare in carcere pendente. Dopo di che, per lui si sono aperte le porte della casa circondariale di Villa Andreino alla Spezia.
Tutte e 15 le persone da arrestare, così, sono state assicurate alla giustizia.