Il dr. Cesare Paoleschi, odontoiatra implantologo, ci parla delle nuove tecnologie che permettono di ripristinare la funzione e l’estetica della propria bocca, pur in presenza di grave atrofia, mediante certi tipi di interventi.
Dr. Cesare Paoleschi, se il paziente non ha osso sufficiente per posizionare gli impianti, si deve rassegnare alla dentiera?
Non è detto. Tecniche sofisticate di implantologia, nei casi clinicamente idonei, ci permettono di effettuare riabilitazioni con protesi fisse anche quando l’osso residuo è molto ridotto e dunque sono adatte in presenza di atrofie ossee, anche gravi.
Cosa cambia tra arcata superiore e arcata inferiore?
Nel caso dell’arcata superiore è possibile ricorrere agli impianti pterigoidei e agli impianti zigomatici (www.impiantizigomatici.it) : i primi vengono inseriti nella regione della tuberosità mascellare dietro i molari superiori raggiungendo le lamine ossee dello sfenoide (molto resistenti e che danno stabilità all’impianto), gli impianti zigomatici, invece, vengono ancorati direttamente nell’osso dello zigomo particolarmente indicato per l’osteointegrazione degli impianti dentali poiché non è soggetto alle conseguenze negative dell’età, delle patologie del cavo orale o della mancanza di denti.
A questo riguardo vorrei sottolineare come gli impianti pterigoidei e gli zigomatici, spesso utilizzati anche insieme, offrono una buona stabilità protesica, si evitano gli innesti ossei e si riducono i tempi di trattamento.
Quali sono i rischi di queste metodiche?
Secondo la letteratura più recente, confermata anche dalla nostra casistica, le percentuali di successo sono molto alte (circa 98%). Possono comunque verificarsi delle complicazioni come sinusite (circa il 5-10 % dei casi) e sensibilità alterata nella zona cutanea dello zigomo (circa il 5% dei casi). Va considerato, in ogni caso, che stiamo parlando di situazioni temporanee, che possono essere curate con adeguato trattamento terapeutico.
E per l’arcata inferiore?
La tecnica "Tutto su 4", conosciuta anche con il termine inglese “All-on-4”, è invece molto valida per la riabilitazione della parte inferiore permettendo di ricostruire un'intera arcata dentale tramite l'inserimento di soli quattro impianti endossei che sfruttano al massimo le zone dove il riassorbimento osseo è minore.
Impianti e denti vengono applicati nella stessa seduta?
Si, spesso è possibile con la tecnica del carico immediato, ovvero il posizionamento della protesi sopra gli impianti a distanza di 24-48 ore dall’intervento. E’ importante non dare per scontata la fattibilità del carico immediato, opzione che valutiamo dopo l’intervento chirurgico mediante un’apparecchiatura che misura la stabilità dell’impianto. Se è stabile, in alcuni casi, il paziente può addirittura tornare a casa con i denti fissi.
Nei giorni 9 e 10 Novembre si terrà presso lo Studio Odontoiatrico Cesare Paoleschi di La Spezia un OPEN DAY di implantologia. Di cosa si tratta?
Saranno giornate interamente dedicate alle problematiche sopra esposte. Chi prenota un appuntamento sarà sottoposto ad una visita con valutazione delle proprie condizioni cliniche al fine di valutare un intervento implantare.
Allora ci vediamo il 9 e 10 novembre a La Spezia presso lo studio odontoiatrico Cesare Paoleschi?
Certo! Chiunque sia interessato può chiamare lo 0187.24308 per ulteriori informazioni e prenotare la sua visita. Potrà poi decidere in tutta tranquillità anche in funzione del preventivo di spesa che ne consegue, se e quando approcciare una terapia implanto protesica volta a ripristinare la funzione e l’estetica della propria bocca.
OPEN DAY IMPLANTOLOGIA E IMPLANTOLOGIA NEI CASI DI GRAVE ATROFIA 9 E 10 NOVEMBRE
DR. CESARE PAOLESCHI | LAUREA IN ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA | ISCRIZIONE ALBO ODONTOIATRI DI LUCCA NR.3
A LA SPEZIA VIA PERSIO AULO FLACCO 15 – TEL. 0187.24308