Ieri il Ministero dello Sviluppo Economico e le Poste Italiane, alla presenza dei rappresentanti della FNOPI (la Federazione nazionale degli Ordini Infermieri) hanno presentato il francobollo dedicato ai 200 anni dalla nascita di Florence Nightingale, cittadina britannica innamorata dell'Italia, che ha profondamente modificato la formazione ed il ruolo degli infermieri nel mondo.
Prevista per il 12 maggio, giornata internazionale dell'infermiere, e rinviata per il Covid, questa presentazione cade in un anno dove era già concordato da vari Enti, inclusa l'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), che gli infermieri, in occasione della ricorrenza, fossero indicati come ''decisivi'' nella Sanità, per un ruolo di costante presenza e per le competenze che, per prima, proprio la Nightingale andava a descrivere.
Purtroppo la dura realtà è stata in grado di illustrare a tutti il ruolo di questa categoria, senza bisogno di troppe celebrazioni, né di ricorrenze particolari: oggi infatti una grande criticità nella gestione delle degenze Covid e non-Covid è data, in Italia e quindi anche nel nostro territorio, dalla carenza di infermieri, frutto di una lunga penalizzazione della professione, che non è stata molto sostenuta nel recente periodo, e non vede molti giovani desiderosi di entrare nelle file dei professionisti dell'assistenza.
Curiosamente, la ''involuzione'' del riconoscimento (a parte le consuete, normali eccezioni) è scattata proprio da quando le nuove Leggi della Repubblica (fine XX secolo) hanno attribuito agli infermieri notevoli responsabilità, andando in un certo senso a riconoscere quanto Nightingale chiedeva per le sue colleghe e per sé stessa.
Responsabilità che, non adeguatamente sostenute da riconoscimenti operativi, non di rado sociali, ed economico-contrattuali (anche secondo quanto rivendicato dalle associazioni di categoria) hanno ritardato fino ad oggi l'allineamento con gli altri Paesi europei nei termini del rapporto infermieri/abitanti: tutti dati misurabili.
Il precario equilibrio pre Covid, per quanto riguarda le dotazioni di infermieri, è ora quindi decisamente a rischio, così come lo sarebbe stato in una qualunque altra emergenza.
Crediamo giusto e necessario sottolineare questo passaggio, proprio riprendendo quanto la Presidente nazionale di FNOPI, Barbara Mangiacavalli, ha dichiarato in merito alla scelta di presentare questo omaggio filatelico: ''... in una fase così delicata non è facile trovare lo spazio, anche emotivo, per le celebrazioni; per questo intendiamo vivere questo momento così alto non solo come una riflessione sul passato, ma sul presente e sul futuro della professione infermieristica...".
Nel francobollo è riportato un diagramma sulle ''cause di mortalità nell'esercito d'Oriente" elaborato dalla Nightingale stessa durante la guerra di Crimea, sulla base delle sue conoscenze sanitarie e statistiche: uno dei molti contributi dati dalla Nightingale alla sicurezza delle cure ai malati, risultato della analisi della situazione e delle conseguenti azioni di correzione.
Un principio che oggi ritorna, con forza, nella gestione della sicurezza, e dei rischi, nella Sanità moderna, un principio fondante del Risk Management, e che il progettista del francobollo ha voluto includere a ricordo e testimonianza di una donna straordinaria: una donna amante dell'Italia, e che aveva una visione sicuramente avanzata rispetto ai suoi tempi e che per troppi decenni è stata descritta, un po' sbrigativamente, unicamente come ''la signora della lampada'' (per le visite alle camerate dei soldati feriti), mentre aveva la mentalità e le competenze per capire come si diffondevano le infezioni fra i feriti, e per rimediare a queste situazioni di grande rischio con una notevole, innovativa intelligenza.