A marzo, L’Associazione CreativaMente, con il patrocinio dei comuni di Levanto, Bonassola, Framura, Monterosso, in collaborazione con Croce Rossa di Levanto e sostenuta da diverse associazioni e Parrocchie del territorio, si è fatta promotrice di un’iniziativa a sostegno della sensibilizzazione all’uso delle mascherine per prevenire altri picchi di contagio del virus Covid19.
In quel periodo di forte emergenza sanitaria, però, le mascherine non erano facili da trovare e così l’Associazione ha deciso di crearle attivando un gruppo di sarte volontarie che hanno cucito mascherine con tasca per filtro di tutte le misure, anche per bambini a partire dai 6 anni.
Sono state realizzate più di 700 mascherine grazie a donne volontarie dagli 8 ai 90 anni e sono state distribuite gratuitamente su offerta libera dal 6 al 9 maggio presso il punto di raccolta di Piazza Cavour.
Il ricavato di circa 2900 euro era stato tenuto da parte fino ad ora per poter valutare al meglio la destinazione più utile.
In comune accordo è stato deciso di metterli a disposizione dei bambini. Per quanto riguarda soprattutto la scuola primaria Levanto raccoglie un bacino di utenza che va da Framura a Levanto e purtroppo non c’è mai stata la possibilità di attrezzare la palestra né tanto meno gli esterni che sono diventati indispensabili per via del covid.
Una parte del ricavato è stato così utilizzato per l’acquisto di sedie da esterno e materiali didattici per lo svolgimento di attività all’aperto da donare alla scuola Primaria di Levanto D. Viviani. Questo progetto di allestimento degli esterni è stato possibile grazie alla presidente dell’Associazione CreativaMente, Silvia Laise, in concertazione con la preside della scuola e l’aiuto manovale degli Hop Lover nonché a Fabio Barletta che ha fornito la planimetria.
“Sono commossa e voglio ringraziare di cuore tutti coloro che si sono messi a servizio della comunità con un atto di solidarietà concreta. Quando ci sono situazioni di emergenza ci si unisce tanto, le persone hanno bisogno di sentirsi utili anche proprio per stare meglio. Io credo che tutto questo abbia avuto una funzione sociale importante; fare qualcosa in un momento in cui non si poteva fare niente è stato significativo perché comunque l’isolamento è pesante, soprattutto per gli anziani e i giovani. A marzo era tutto spaventoso e serviva qualcosa per sentirsi più vicini e rendersi utili per tutti.
Negli anni, essendo presidente di un’associazione, ho capito che a volte basta sfondare delle porte, le persone ci sono, questa cosa non è stata così sorprendente è stata più che altro molto bella perché ancora una volta ha fatto capire che al di là delle lamentele e dei pregiudizi la gente ha bisogno di sentirsi unita per degli obbiettivi comuni”. Ha detto Silvia Laise