I ragazzi del gruppo Facebook “Ninin de Sarzana” hanno incontrato ieri pomeriggio il sindaco per discutere su come migliorare la vita degli studenti e, dopo l’assemblea che si era tenuta il 7 ottobre, a cui avevano partecipato molti ragazzi, un gruppo di giovani ha chiesto di discutere con il primo cittadino per approfondire come si possano ancora migliorare le condizioni degli studenti, seppur durante l’emergenza sanitaria. Le postazioni dedicate allo studio in biblioteca, infatti, sono naturalmente e giustamente state ridotte, e doveva essere trovata una soluzione.
Già da lunedì 19 è stata inaugurata una nuova sala studio pomeridiana, come appendice della biblioteca Martinetti, presso l’ex Tribunale in piazza Don Ricchetti; l’apertura di questa sala è stata accolta con entusiasmo dai ragazzi, e in molti si sono recati sul posto per studiare.Tuttavia sono emerse alcune problematiche minori e facilmente risolvibili, come la necessità di accendere i riscaldamenti (la sala è infatti molto grande e si raffredda in fretta, soprattutto data la necessità di far circolare l’aria) e di attivare la connessione WiFi, così come è stato fatto in biblioteca. Si è chiesto di migliorare l’illuminazione e di aggiungere prese multiple così da permettere a tutti di caricare telefoni e computer, strumenti fondamentali per lo studio; i ragazzi hanno chiesto anche di posizionare, sia presso l’ex Tribunale che in biblioteca, dei bidoni per la raccolta differenziata.
La problematica più complessa resta però quella della mancanza di postazioni per lo studio individuale: la biblioteca può attualmente ospitare 15 studenti e l’ex Tribunale, al pomeriggio, 11. Probabilmente riposizionando i tavoli nella nuova sala, essendo questa veramente spaziosa, si potranno guadagnare ulteriori posti, ma non è certo che saranno sufficienti per gli studenti sarzanesi. Inoltre, questa sala al mattino non è disponibile in quanto occupata da altre attività.
La Sala della Repubblica, alla quale gli studenti sono molto affezionati, probabilmente non potrà essere riaperta allo studio per tutta la durata dell’emergenza sanitaria, a causa della presenza di finestre molto piccole che non permettono un’areazione adeguata a quella richiesta dalle norme vigenti e alla promiscuità del luogo, frequentato da molte persone, che renderebbe molto difficile se non impossibile un tracciamento dei contatti in caso di un eventuale contagio. La conversazione è stata molto costruttiva, il sindaco ha prestato un attento ascolto ai ragazzi e si è mostrata volenterosa di venire incontro a molte richieste.