L’associazione civica Sarzana in movimento, col presidente Valter Chiappini, il Comitato Sarzana che Botta, con la presidente Roberta Mosti, le sezioni spezzine di Legambiente e Italia Nostra, coi rispettivi responsabili locali Stefano Sarti e Gianfranco Damiano, hanno depositato un esposto per riportare l'attenzione dalla gestione delle spiagge libere e del retrospiaggia in generale, al problema annoso della definizione della linea demaniale, ferma da anni nonostante i solleciti, che vede il Comune di Sarzana, unico sulla costa tirrenica, a non avere il totale controllo degli arenili ed eventuali pertinenze di servizio alle spiagge libere.
"È palese e supportato dalle evidenze dei fatti e dalle testimonianze dirette e fotografiche della situazione durante e post mareggiate, che la linea demaniale debba essere spostata più a monte della attuale delimitazione, fin dove arriva l’onda di mareggiata, e che le aree atte agli usi del mare e della balneazione debbano essere demaniali", scrivono le associazioni.
"L'inerzia delle autorità competenti, dalla Capitaneria al Comune o al demanio regionale è inspiegabile - proseguono - Gli amministratori locali, se non riescono a porsi nell'ottica della difesa di un bene comune, dovrebbero almeno porsi la questione dell'incidenza del problema sul rilancio del litorale. Quale sicurezza dovrebbe avere chi investe milioni per spostare e ricostruire le strutture di servizio alle spiagge, oggi in area di concessione demaniale, più a monte, in quella che oggi è una striscia privata?".
"Chi investirebbe per acquistare una striscia oggi privata e rivalutata enormemente dal “piano spiagge”, col rischio di vedere il suo investimento assorbito da una nuova delimitazione della linea demaniale? Del resto pure il piano particolareggiato previsto dai progettisti Ing. Chirico ed Arch. Lucchesini prevede obbligatoriamente che le strutture di servizio alle spiagge, oggi previste in proprietà privata, siano costruite su palafitte per far passare sotto l’onda di mareggiata, a dimostrazione del fatto che l’area dove dovrebbero essere spostate viene invasa dall’onda di mareggiata e, quindi, da considerarsi demaniale. Un’errata delimitazione della linea demaniale rispetto alle normative vigenti potrebbe inoltre comportare, oltre ad uno stallo dell’iter del piano di rilancio del litorale, anche un danno alle casse del Comune e della Regione".