Nella serata di ieri i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Sarzana, coadiuvati dalla pattuglia della Stazione di Lerici, sono intervenuti presso il bar “Pan cafè bistrò” di Arcola dove un 33enne del posto, pregiudicato e già conosciuto dalle forze dell’ordine per pregressi reati di resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale, ha inscenato una violenta lite con un operaio 40enne di origini albanesi, per motivi ancora non del tutto chiari, distruggendo mezzo locale.
Erano circa le 19:00 quando i Carabinieri della Radiomobile di Sarzana, allertati tramite il numero unico di emergenza 112, sono intervenuti insieme ai colleghi di Lerici presso il bar arcolano, dove poco prima M.N., in preda ad una violenta quanto inspiegabile agitazione psicomotoria, ha preso a pugni e calci l’operaio albanese. L’azione violenta dell’uomo è continuata sugli arredi dell’esercizio pubblico, con danneggiamenti di tavolini e sedie, e sull’auto della vittima, una Fiat Panda parcheggiata fuori dal locale.
Ai Militari intervenuti si è presentata davanti agli occhi una scena di devastazione, con il ferito disteso per terra in una pozza di sangue, il bar distrutto ed il 33enne arcolano che tentava la fuga a gambe levate.
I Carabinieri lo hanno prontamente inseguito e bloccato, venendo a loro volta fatti oggetto di violenti spintoni, minacce ed insulti.
L’uomo è stato quindi arrestato con l’accusa di violenza, minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale, danneggiamento e lesioni personali gravi, dato che l’operaio albanese è dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso dell’Ospedale della Spezia, da dove è stato dimesso nella nottata con 30 giorni di prognosi per i vari traumi riportati al volto ed altre parti del corpo.
Dopo una notta passata nella caserma di Sarzana, questa mattina i Carabinieri hanno tradotto M.N. davanti al Giudice del Tribunale della Spezia che ha convalidato l’arresto e disposto nei suoi confronti la misura cautelare dell’obbligo di presentazione giornaliera alla Stazione dei Carabinieri di Arcola aggiornando il processo al prossimo mese di novembre.
L’uomo rischia fino a 10 anni di reclusione sommando le pesanti pene previste per i reati di violenza, minaccia e resistenza ad un Pubblico Ufficiale, danneggiamento e lesioni personali gravi di cui dovrà rispondere.