L'Unità della Marina Militare, al Comando del Capitano di Fregata Marco Grassi, ha svolto il duplice ruolo di base logistica e piattaforma scientifica per l'esecuzione di attività oceanografica e campionamenti del substrato marino. La strumentazione installata a bordo delle idrobarche in dotazione all'Unità ha permesso di caratterizzare sia dal punto di vista geofisico (magnetometria e stratigrafia) che batimetrico (ecoscandaglio multifascio) l'area marina della caldera dei campi flegrei.
Tali rilievi hanno consentito l'identificazione di strutture sottomarine di interesse, la caratterizzazione stratigrafica e qualitativa del fondale marino, il censimento delle sorgenti di emissioni gassose (fumarole) e la valutazione dei parametri chimico-fisici della colonna d'acqua con particolare riferimento alla variazione di temperatura. Mentre la rete di monitoraggio a terra del fenomeno di lento movimento del suolo a carattere episodico (bradisismo), che caratterizza l'area, è ben sviluppata ed articolata, attualmente non esistono sistemi di rilevamento della deformazione a mare. I dati raccolti pongono le basi per la creazione di osservatori marini dei fenomeni legati alla caldera.
Terminata l'attività RICAMAR2013, l'impegno della Magnaghi continua nelle acque dell'Arcipelago delle Eolie. L'Unità idro-oceanografica d'altura sarà impegnata a partire da lunedì 3 giugno in una intensa attività di rilievi ad est di Panarea, collaborando con una equipe di ricercatori dell'Istituto di Scienze Marine del Centro Nazionale di Ricerca (CNR-ISMAR). Anche questo progetto è di massima utilità poiché rivolto all'analisi geofisica ed oceanografica di un'area caratterizzata da intensi fenomeni di natura vulcanica.