Tornano a battere un colpo i 149 lavoratori licenziati dalla Regione Liguria nel 2013, impegnati nei cantieri scuola lavoro della Provincia della Spezia iniziati nella primavera del 2012.
La messa in libertà di questi lavoratori era avvenuta solo ed esclusivamente a causa della mancanza di fondi da parte della Regione Liguria dell’allora giunta Burlando. "Le cose non sono andate meglio con la giunta Toti al quale sono state indirizzate diverse missive che non hanno mia avuto nemmeno una risposta", dicono i lavoratori. Stessa sorte per le interrogazioni parlamentari che furono a suo tempo presentate ai Ministri competenti Poletti e Galletti da parte dei parlamentari Caleo, Olearo, Mariani e Carocci.
"Si parla tanto di reddito di cittadinanza - dice il coordinatore del gruppo Gian Carlo Bailo - ma noi facevamo 30 ore settimanali per 800 euro mensili e ci venivano riconosciuti i contributi previdenziali; oggi chiediamo un impegno vincolante del prossimo presidente della Regione per essere riassorbiti nelle amministrazioni dove abbiamo prestato il nostro lavoro con il rifinanziamento del programma al fine di stabilizzarci in questi enti, dove siamo entrati con un vero e proprio procedimento di selezione pubblica".
"Nello specifico - precisa Bailo - chiediamo l'avvio di un nuovo progetto per il reinserimento lavorativo anche attraverso la predisposizione di un vero piano di stabilizzazione, almeno quinquennale, che possa dare uno sbocco lavorativo stabile a noi lavoratori anche attraverso una struttura di tipo consortile tra i Comuni dell'intera Provincia, che tra l’altro soffrono di mancanza di personale, per l'esodo di quota cento oltre il decennale stop del turn over. A questo proposito vorremmo avere una risposta del candidato Ferruccio Sansa. Questi cantieri avevano interessato i Comuni della provincia spezzina sui quali si era abbattuta l'alluvione del 25 ottobre 2011 e successive emergenze ed hanno riguardato in massima parte lavori di manutenzione e di prevenzione del territorio della Provincia della Spezia sotto il profilo della difesa idrogeologica. Per l'avviamento ed il mantenimento al lavoro delle 149 unità sono stati spesi più di 2 milioni di euro di fondi regionali".
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