"Chi dirige ha idea di cosa significhi star male e doversi mettere in macchina, da Luni o da Castelnuovo, per arrivare fino in centro città alla Spezia?
La chemioterapia è pesante da sopportare, fisicamente e psicologicamente, e il day hospital oncologico di Sarzana ci garantiva di poterci curare vicino casa. Da mesi però non possiamo più farlo e siamo in sofferenza.
Per questo abbiamo aperto un gruppo Facebook che in poche ore è passato da una manciata di iscritti a 3700 persone. Questo significa che il tema è molto sentito in provincia e che siamo in tanti disposti a batterci per i nostri diritti. Noi chiediamo solo una cosa: che venga riaperta subito l'oncologia di Sarzana e che si faccia nei nuovi locali che sappiamo essere già pronti dentro l'ospedale San Bartolomeo.
Non ci arrenderemo fino a che non vedremo riaperte le porte del reparto e i pazienti entrare per curarsi. Non ci arrenderemo fino a che non vedremo spazi adeguati a disposizione dei malati e del personale. Quella saletta al quarto piano è troppo angusta e se dovesse succedere un'emergenza i medici e gli infermieri faticherebbero non poco per intervenire. Mancano gli studi medici e le sedute con la psico-oncologa siamo costretti a farle in uno stanzino che, gentilmente, gli infermieri ci mettono a disposizione.
Abbiamo una dignità, meritiamo di più e per questo nelle prossime settimane organizzeremo una raccolta firme e un banchetto permanente davanti alle porte dell'ospedale. Non ce ne andremo fino a che non avremo raggiunto il nostro obiettivo: riaprire subito l'oncologia a Sarzana".
Monica Marchi e Lorenza Zanoni, fondatrici del gruppo