Nella tarda serata di ieri i Carabinieri della Stazione di Lerici lo hanno rintracciato e messo agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Sarzana.
L’uomo, un operaio 33enne residente a Sarzana e già noto alle forze dell’ordine per pregressi episodi di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, risultava destinatario di un provvedimento di arresto emesso dalla Procura della Repubblica della Spezia, quale misura cautelare finalizzata ad aggravare quella del divieto di avvicinamento alla sua ex compagna, che gli era stata imposta ad ottobre dello scorso anno, dopo che i Carabinieri di Lerici lo avevano indagato per maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e lesioni personali aggravate commessi nei confronti della sua ex convivente 37enne.
I fatti risalgono ad ottobre dello scorso anno, quando i Militari di Lerici hanno denunciato l’uomo alla Procura della Spezia ritenendolo responsabile di diversi episodi in cui lo stesso, tra marzo 2018 ed agosto 2019, aveva ripetutamente offeso, minacciato e percosso violentemente la donna, mandandola per due volte all’ospedale e tempestandola di telefonate e messaggi tramite i social.
I Militari, ricevuta la denuncia dell’impiegata lericina, attivarono immediatamente la procedura prevista in caso di maltrattamenti e violenza ai danni delle fasce di popolazione più esposte a rischio, meglio nota come “Codice rosso”, e chiesero l’applicazione della misura cautelare al Giudice spezzino, che applicò all’uomo il divieto di avvicinamento alla parte offesa ed a tutti i luoghi dalla stessa frequentati.
L’uomo ha anche tentato il ricorso alla misura cui era stato sottoposto ma il Giudice non ha accolto la sua richiesta di annullamento ed anzi l’ha aggravata sottoponendolo alla misura più afflittiva degli arresti domiciliari, finalizzata ad impedire che il reato venga portato ad ulteriori e più gravi conseguenze.
Ieri sera tardi l’uomo è stato localizzato a Lerici dove i Carabinieri della locale Stazione gli hanno notificato il provvedimento di aggravamento della misura cautelare del divieto di avvicinamento, con quella più pesante degli arresti domiciliari, e lo hanno condotto presso la sua abitazione dove dovrà rimanere in attesa del pronunciamento definitivo del Giudice per gli atti persecutori, maltrattamenti e lesioni personali aggravate di cui è accusato.