Nella serata dell’11 luglio scorso, due cittadini italiani di 36 e 49 anni si sono resi protagonisti di un’efferata aggressione in strada ai danni di un cittadino albanese 49enne, regolare sul territorio nazionale.
Un gesto premeditato motivato dalla gelosia. I due spezzini hanno colpito ripetutamente al volto lo straniero, che è stato soccorso dai sanitari: per lui 30 giorni di prognosi a causa di una frattura scomposta della mascella, dello zigomo e dell’orbita sinistra.
Gli operatori della squadra volante erano intervenuti su segnalazione di alcuni cittadini allarmati dalle urla e dall’azione violenta, in via del Canaletto all'angolo con viale San Bartolomeo. Mentre il cittadino albanese si era già allontanato per recarsi al pronto soccorso, sul posto sono stati identificati i due cittadini italiani, già noti alla Polizia per vari precedenti tra cui lesioni, minacce, danneggiamento, furto, ricettazione, rapina, e tentato omicidio.
A seguito di una serie di accertamenti proseguiti anche nei giorni a venire e di riscontri sul campo, i due aggressori, risultati essere rispettivamente fratello ed ex marito della donna che avrebbe stretto una relazione in passato con lo straniero aggredito, sono stati indagati dalle volanti per lesioni personali gravi.
Il Questore della Spezia, ritenendo che sussista a carico degli indagati il concreto presupposto della pericolosità per la sicurezza pubblica, ha così emesso nei loro confronti un avviso orale, provvedimento applicato ieri, col quale i due uomini sono stati invitati a mantenere una condotta conforme alla legge ed informati che in caso contrario potranno essere segnalati all’autorità giudiziaria per l’applicazione della sorveglianza speciale.
Intanto rimangono attive pregresse misure a carico del 49enne, l’ex marito: l’ammonimento emesso dal Questore nel 2011 per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna e la misura cautelare emessa dall’autorità giudiziaria nel maggio scorso del divieto di avvicinamento all'ex moglie, vittima anch’essa di atti persecutori. Si tratta di posizioni, assolutamente sensibili, ascrivibili a violenze domestiche, alla costante attenzione della divisione anticrimine della Questura.