Dopo l’intervento di Pierluigi Peracchini alla nostra inchiesta “Il futuro adesso” (vedi qui), l’associazione marolina dei “Murati Vivi” (che era già intervenuta nel dibattito: vedi qui) ha voluto commentare e controbattere alle affermazioni del Sindaco e, sulla propria pagina facebook, ha pubblicato il proprio pensiero, lanciando una sfida al primo cittadino spezzino per un confronto sulla situazione della borgata.
Ecco il post che riprende la nostra intervista a Peracchini. I temi centrali sono sempre quelli: il ruolo della Marina Militare e la richiesta di coinvolgimento e di partecipazione delle borgate.
“Secondo il sindaco della città della Spezia nell’intervista pubblicata da La Gazzetta della Spezia, ’la presenza della Marina Militare alla Spezia, testimoniata dall'Arsenale, è una risorsa e un valore per la Città ma è chiaro che il Ministero della Difesa debba decidersi a investire e non lasciare che un orgoglio italiano si trasformi in un complesso depauperato’.
1. Che cosa ha fatto fino ad oggi perché il ministero si attivasse? Risposta: nulla. Rammentiamo che per il solo problema amianto, ancora oggi irrisolto, nonostante da mesi e mesi noi Murati Vivi chiediamo trasparenza e chiarezza. C'è voluto un anno per arrivare a stabilire che in Arsenale ci sono oltre 100 mila metri quadri di coperture in amianto, la maggior parte delle quali in stato di grave deterioramento.
2. Da quanto tempo il sindaco non viene a Marola per ammirare come l'Arsenale non rischia di essere depauperato perché è di fatto un cimitero di elefanti, ripieno di veleni (eternit, rifiuti stoccati - campo in ferro, rottami di bettoline - Vasche san Vito).
Peracchini prosegue: ‘L'Amministrazione è pronta a ragionare insieme su una sua valorizzazione, anche in termini di aree da liberare e trasformare’.
Anche i Murati Vivi sono pronti da anni. Come mai il sindaco non si è presentato quando l'abbiamo invitato ad un confronto? Pensa disgraziatamente che ogni forma di trasformazione di quell'area possa avvenire dall'alto e senza il coinvolgimento della comunità?
Il sindaco continua: ‘siamo una città in espansione e dobbiamo guardare alle zone arsenalizie che si affacciano sul mare per tutte quelle attività imprenditoriali che sarebbero ben disposte a investire e creare occupazione’.
Caro sindaco, senza una pianificazione seria, il rischio è proprio quello che sta nelle sue parole, essere in balìa di chi potrebbe speculare su un area che da 151 anni impedisce l'accesso al mare a Marola (e alla città) per un pugno di posti di lavoro. Eppure, mezza Europa intraprende strade di riconversione con metodi di dibattito pubblico serio e fruttuoso.
Peracchini conclude: ‘È un futuro che possiamo costruire insieme alla Marina Militare, non senza’.
Per capirci, fino ad oggi quale surplus ha dato la Marina al nostro territorio, se non quello di lasciarci un corpo morente e inquinato? Quale futuro potrebbe costruire una realtà il cui lascito è un'area con enormi criticità ambientali e di salubrità?
Conclusione dei Murati Vivi: premesso che siamo e saremo sempre pronti a confrontarci nel merito (e non su non molto elaborate quanto pirotecniche dichiarazioni da campagna elettorale permanente) con chiunque ha onere ed onore di amministrare la nostra città, con queste dichiarazioni ci pare di poter dire, siamo proprio in buone mani...”