Atc sotto accusa nel corso della commissione comunale sul trasporto pubblico che si è svolta oggi, in cui sono stati ascoltati i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
I sindacati hanno messo in luce le criticità emerse nella prima e nella seconda fase dell’emergenza, in particolare la riduzione delle corse e l’annuncio dell'aumento del subappalto di alcune linee ai privati, previsto a partire dal 1 luglio.
A preoccupare gli addetti ai lavori si aggiunge anche la ripresa dei servizi scolastici a settembre, per la quale i sindacati chiedono una programmazione ragionata entro breve.
Le critiche si concentrano specialmente sulla gestione della seconda fase dell’emergenza, a lockdown terminato, da parte dell’azienda: con la ripresa delle attività, infatti, si sono registrate parecchie lamentele da parte degli utenti sui pochi bus in circolazione, con i relativi assembramenti alle fermate.
Altro punto critico è quello delle tratte balneari, in particolare la linea verso Lerici, letteralmente presa d’assalto dagli operai di Fincantieri.
“È emersa la necessità di esternalizzare parte del servizio per consentire ai dipendenti di usufruire delle ferie estive – ha spiegato Stefano Viani della Cisal – Ma ci è stato garantito che non si supererà la quota del 30% di linee subappaltate, che dovrebbero comunque terminare il 30 agosto. Stiamo cercando di portare avanti un percorso di collaborazione con l’azienda”.
“L’emergenza ci ha trovato impreparati, garantire il servizio è stato molto difficile – ha aggiunto Marco Moretti della Cisl – Con la cassa integrazione si è riusciti a salvaguardare i posti di lavoro senza mandare a casa nessuno, ma per l’utenza si sono presentate molte criticità. La preoccupazione è per settembre, quando riprenderanno i servizi scolastici: speriamo che ci siano regole più flessibili”.
Luca Simoni dei Cobas – che hanno proclamato un primo sciopero per il 4 luglio – ha bocciato sonoramente la linea del subappalto ai privati, sottolineando come l’emergenza abbia in messo in luce tutti i limiti pregressi dell’azienda: “Abbiamo fatto moltissimi incontri con Atc, ma le nostre proposte sono state disattese – ha commentato Simoni – Dopo la ripartenza il servizio ha lasciato e tuttora lascia a desiderare, è un servizio quantomeno scadente. Se si limita il numero di passeggeri e si riduce il servizio, è inevitabile che i rischi di sovraffollamento aumentino, infatti questo è accaduto fin da subito. Fino ad oggi mi è sembrato che sia mancata una regia tra la proprietà, l’azienda e la provincia, se non il mantra di tagliare e risparmiare a tutti i costi. Inoltre non ci è stata data nessuna garanzia sul fatto che il subappalto delle corse termini entro fine agosto. Mi chiedo se esista una strategia per il futuro”.
Paolo Carrodano di Ugl ha fatto notare il problema del poco personale in servizio per via delle ferie estive: “Dal 1 luglio, quando entrerà in vigore il servizio estivo, avremo poche persone in servizio viste le ferie estive: ogni settimana entreranno in ferie circa 40 colleghi, dal 1 luglio al 30 agosto. Ecco perché l’azienda ha deciso di subappaltare. Perché non si è organizzata prima con un concorso e con assunzioni stagionali? Abbiamo provato in questi giorni a stilare un accordo per far svolgere più turni al personale: pare però che la risposta sia molto contenuta, segno che il personale per pochi soldi non vuole lavorare di più durante l’estate”.
Lo stesso giudizio negativo sulla fase 2 dell’emergenza in casa Atc è arrivato anche da Stefano Passani della Uil: “Nella seconda fase siamo rimasti abbastanza delusi, perché con le riaperture era prevedibile che l’afflusso sui bus sarebbe aumentato. È vero che in questo modo l’azienda ha risparmiato, ma ha anche fortemente disincentivato gli utenti a muoversi sugli autobus”.
Gli assessori alla mobilità Kristopher Casati e alle società partecipate Manuela Gagliardi hanno invece promosso l’operato dell’azienda durante l’emergenza, sottolineando come Atc si sia trovata ad affrontare un contesto del tutto imprevedibile in una situazione che, già prima dell’inizio dell’epidemia, per l'azienda era critica.
