Sono circa 400, nella provincia spezzina, i lavoratori, anzi, per la maggior parte le lavoratrici, delle mense collettive: circa 250 lavorano nelle mense scolastiche, le altre nella ristorazione industriale.
Con il Coronavirus e la chisura di tutte le scuole da marzo e di molte aziende per almeno due mesi ed una riapertura per molte ridimensionata, la situazione di queste lavoratrici, non di rado monoreditto, è molto complicata.
“Anche perchè – sottolinea Luca Comiti – in alcuni casi hanno ricevuto solo la cassa integrazione di marzo. Si tratta di cifre molto ridotte, perchè i contratti di queste lavoratrici sono di circa 15-20 ore a settimana e gli stipendi generalmente non superano i 500 – 600 euro. C'è chi ha ricevuto in questo periodo solo 100 euro. Come possono vivere da marzo ad ora con 100 euro?”.
E la prospettiva per i prossimi mesi non è rosea, come spiega Comiti: “Quelli della ristorazione scolastica sono quasi tutti contratti di 9 mesi, che vengono sospesi durante il periodo estivo, quindi per i prossimi mesi non riceveranno nulla. E poi con il prossimo anno scolastico cosa succederà? Ci sono troppi dubbi. Per quanto riguarda le mense industriali, anche in questo caso, non tutte le aziende hanno riaperto, tante sono in difficoltà ed hanno ridotto il personale”.
Dopo la protesta di oggi davanti a Palazzo Civico, che ha visto insieme alle lavoratrici della ristorazione collettiva chi lavora nel turismo e gli stagionali, i rappresentanti della CGIL, sindacato promotore, sono stati ricevuti dal Prefetto.
Due le principali richieste avanzate: il prosieguo degli ammortizzatori sociali anche nei mesi estivi oppure la NASPI (periodo di disoccupazione nonostante si tratti di lavoratori con contratto a tempo indeterminato) ed avere al più presto risposte certe sul futuro, ovvero su cosa ne sarà delle mense nel prossimo anno scolastico. Ci saranno? Saranno ridimensionate?
Luca Comiti, infine, anticipa: “Ora che i fondi europei, vista la situazione di emergenza, sono più flessibili, chiederemo alla Regione la possibilità di avere un sostegno per le persone persone in sospensione lavorativa".