È iniziato lo studio sul percorso del virus in Liguria, e, dopo i primi test sierologici, è possibile già riportare alcune scoperte. Il primo studio è stato pubblicato oggi da Alisa ed è presente su molteplici canali di comunicazione della Regione Liguria. I risultati del primo approfondimento a campioni non sono di difficile interpretazione: la prima tac "sospetta" di Coronavirus risale al 27 di dicembre e, in particolare, l'esordio del primo cluster di Alassio è già acqua passata.
Dunque bisogna guardare ancora più indietro per ricostruire tutte le tappe dei movimenti del virus e continua la ricerca del punto di partenza. Un'altra conferma della sua presenza ben prima di Alassio o ancora di Codogno, ovvero quello che, ormai simbolicamente, rappresenta il fischio di inizio della circolazione dell'epidemia, è dato dalla rilevazione di anticorpi già dalla prima metà di gennaio. Cosa vuol dire? Alcuni pazienti risultano aver combattuto col virus prima di quella data e questo è provato dalla presenza nel sangue di quegli agenti che hanno il compito di combattere la presenza di un'infezione: quindi a metà gennaio in alcune persone il virus era già stato battuto.
Questo è solo l'inizio di uno studio massivo per scoprire i movimenti, (cosiddetti "link") avvenuti tramite contagi, del Coronavirus e magari, chissà, giungere a scoprire il presunto "paziente zero" in Liguria, in Italia, dato che tutte le teorie sul suo probabile arrivo nel Belpaese sono ormai cadute.