L’emergenza coronavirus ha colpito duramente anche alla Spezia, non soltanto sul lato prettamente sanitario ma anche su quello economico. Tanto che si sono registrate 147 persone in più, rispetto al periodo pre-epidemia, che hanno fatto la fila al centro di assistenza per le persone senza dimora che nelle scorse settimane era attivo al campo sportivo Montagna.
I dati sono emersi durante la seduta online della commissione politiche sociali, richiesta dal consigliere comunale del Pd Massimo Baldino per fare luce sugli interventi messi in campo dal Comune a sostegno delle fasce più deboli della popolazione.
Tra i numeri che colpiscono di più c’è proprio quello dell’aumento di persone che si sono rivolte al centro di assistenza organizzato dalla Caritas, con il sostegno della Fondazione Carispezia e in collaborazione con altre associazioni come la Croce Rossa.
“C’è stato un aumento notevole di persone che hanno fatto la fila per ricevere i pasti – ha spiegato Stefania Branchini, dirigente dei servizi sociosanitari del Comune – Non si tratta della classica utenza dei senza fissa dimora, ma piuttosto di persone che hanno una casa ma hanno chiesto aiuto per mangiare. Molte di queste sono persone fino ad ora sconosciute ai servizi sociali, su cui stiamo conducendo un’indagine di approfondimento per capire le loro esigenze e problematiche”.
L’assessore alle politiche sociali Giulia Giorgi ha fatto il punto sulle iniziative messe in campo dal Comune dall’inizio dell’emergenza: dall’aiuto alle fasce più fragili della popolazione, nella prima fase, in rete con le associazioni del terzo settore del territorio, fino al sostegno per l’emergenza abitativa. A questo proposito la Regione da pochi giorni ha sbloccato un fondo da circa 300 mila euro per il problema delle morosità, a cui si aggiungeranno ulteriori 180 mila euro per la legge sulla morosità incolpevole: a breve il Comune predisporrà un bando che dovrà essere approvato dalla giunta entro la fine di questa settimana.
Oltre alla distribuzione dei buoni spesa, di cui vi abbiamo già parlato qui, anche l’assistenza domiciliare alle persone con disabilità durante l’emergenza è stata potenziata, con lo svolgimento di circa 418 ore in più di assistenza (circa 2-3 ore in più a settimana per ogni soggetto).
Il Comune inoltre, in collaborazione con la Fondazione, ha attivato il Fondo per l’emergenza casa, pari a quasi 40 mila euro, per il pagamento degli affitti delle famiglie in difficoltà. Le risorse si sono esaurite nel giro di una settimana: 52 i nuclei familiari aiutati, per una spesa media di 764 euro.