Dopo oltre un mese di stop, Fincantieri ha riaperto oggi i cancelli degli otto stabilimenti italiani, tra cui quello del Muggiano, che ha purtroppo vissuto anche al suo interno il dramma del Coronavirus.
Una ripresa subito accompagnata dall'alzarsi dei toni, con la Fiom che ha denunciato carenze sul fronte della sicurezza sanitaria per contrastare la possibilità di contagio da Covid-19.
Opposta la posizione dell'azienda, che sottolinea come la ripresa delle attività sia stata attentamente pianificata e abbia avuto tutte le necessarie autorizzazioni, in primis il via libera della Prefettura.
Le novità, secondo quanto ci riferiscono dall'azienda, sono molte e radicali, configurando una ripresa del lavoro che, ad appena poche settimane dallo stop, disegna uno scenario completamente diverso da quello pre-Covid.
Una differenza evidente sin dall'ingresso dei lavoratori, con i termoscanner che misurano ad ognuno la temperatura, per stoppare chi abbia la febbre. Negli spogliatoi, al centro della preoccupazione della Fiom, si entra a scaglioni, proprio per garantire il distanziamento. Stesso motivo per cui nella mensa i tavoli sono stati ridotti e le sedie spostate. All'interno dello stabilimento, poi, sono comparsi i dispenser di gel igienizzante e sono sparite le macchinette, per evitare assembramenti.
Ad ogni lavoratore sono state consegnate oltre 15 mascherine e sono state fornite indicazioni su come utilizzarle, quando cambiarle e come rispettare tutte le necessarie precauzioni durante il lavoro.
Fincantieri riferisce anche di una organizzazione del lavoro totalmente diversa, su più turni, e con personale notevolmente ridotto, che sarà incrementato settimanalmente, sempre se le condizioni globali legate all'andamento dell'epidemia e le normative nazionali e regionali lo consentiranno.
Attualmente l'azienda afferma che nello stabilimento del Muggiano sono impiegate poco più di 200 persone. Stando ai piani, la prossima settimana gli operai dovrebbero aumentare di circa il 5%. Per gli altri proseguirà la cassa integrazione, ad esclusione di chi già ora è in smart working e continuerà a lavorare in tale modalità.
Anche per le successive 7-8 settimane i piani di Fincantieri parlano di un incremento della forza lavoro presente negli stabilimenti del 5% a settimana.
Ovviamente sempre se le condizioni lo permetteranno e nella stretta osservanza delle prescrizioni sanitarie.