Due passi per le vie del centro storico per esigenze o per l'acquisto di beni di prima necessità, subito cade l'occhio su qualche serranda aperta in più: sono le librerie e i negozi di articoli per bambini che sono stati autorizzati dall'ultimo Dpcm del 10 aprile annunciato anche in tv dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Insieme alle aziende agricole che possono vendere anche in negozio, ma con le dovute precauzioni.
Nelle prime due mattine si temeva che ci sarebbe stato l'assalto da molte persone che, magari, pur di uscire si sarebbero volentieri acquistate un libro da leggere o una magliettina per il bambino appena nato. Ma così non è stato: intervistando alcuni commercianti che dal 14 aprile vedono la luce non hanno rilevato particolari problemi di affollamento o assembramento e code lunghe, ma un normale flusso, obbligati dai decreti e dai commercianti stessi a rispettare regole precise per la sicurezza di tutti e, molti, condividono lo stesso modus operandi anti-contagio.
Alcuni punti sono riassunti nel cartello esposto all'entrata della Libreria Mondadori in via Mazzini: massimo 4 persone alla volta, obbligo di mascherina, igienizzarsi le mani con il gel messo a disposizione dai gestori. Oltre a ricordare che non si interrompe la consegna a domicilio, la titolare Elena Torelli dichiara: "Ieri c'era molta più gente, ma in generale non c'è stato affollamento e per ora facciamo solo aperture al mattino, ma presto inizieremo anche il pomeriggio- e prosegue- ci siamo adeguati: abbiamo installato i parafiato al bancone, ci si organizza per i turni e siamo dotati di mascherina, guanti e igienizzante, ma invitiamo anche i clienti e venire protetti".
Anche Il Mulino dei Libri ha regole simili e la titolare Arianna Frediani specifica che nello spazio più piccolo entrano due persone alla volta: "Abbiamo a disposizione tutto il necessario per evitare contagi- poi specifica- ci stiamo organizzando adesso, presto arriverà anche il plexiglas alla cassa- e conclude soddisfatta- sono passate molte persone a ritirare i libri che avevano ordinato, vedo molta solidarietà".
Com'è invece la situazione per i negozi di articoli per bambini? La titolare di Lol Raffaella Cerreta: "Non ci sono molti problemi attuando il protocollo: pulisco due volte al giorno, entra un cliente alla volta con guanti e mascherina, privilegio i pagamenti elettronici e siamo aperti la mattina, il pomeriggio solo su appuntamento". Poi però emerge qualche problema: "Molti da fuori comune non possono venire e questa decisione mi ha spiazzato, non me lo aspettavo: preferivo aprire il 4 maggio come tutti con garanzie di lavoro, non c'è stato nessun tipo di aiuto e i 600 Euro dell'Inps sono una presa in giro. Inoltre non ci sono risposte dalle banche: siamo a incasso zero".
Insomma l'incertezza per il futuro genera molta preoccupazione, ma un'altra commerciante dello stesso tipo di articoli, sempre di Sarzana, che preferisce rimanere anonima, ha un'opinione un po' più rosea della precedente: "Il locale è stato sanificato, sta lavorando bene e non c'è affollamento. Sto preparando per quando rientreranno i dipendenti così avranno la massima sicurezza: presto ci sarà un orario di apertura preciso e informo tramite i canali social su variazioni e regole da rispettare".