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"Passavo tutti i giorni dal ponte, anche stamattina. Mai stato tranquillo" In evidenza

di Alessio Boi- Parla Andrea Cagnoli, un giovane che, per lavoro, era costretto ad attraversare il ponte di Albiano almeno due volte al giorno: "Tremava da molto tempo".

Un forte boato e dopo qualche secondo le macerie, la polvere: il ponte di Albiano non c'è più. Il sostituto che entrava in campo quando la Ripa era inagibile, il collegamento tra la Toscana e la Val di Vara adesso è fuori gioco. Dopo l'inaugurazione della galleria paramassi sembrava che la battaglia contro la viabilità stesse andando verso una conclusione positiva, invece oggi dobbiamo fare i conti con un altro duro colpo. Si trattava di un ponte strategico, una via molto frequentata che serviva a raggiungere paesi come Follo, Albiano Magra, Ceparana e chi più ne ha più ne metta, ma oggi è andato K.O., stremato.

"Appena ho appreso la notizia mi sono spaventato molto: è stato uno shock e ho iniziato anche un po' a tremare", queste le sensazioni del giovane Andrea Cagnoli, lavoratore nella macelleria del Di Più di Albiano Magra, che raggiunge ogni giorno passando proprio dal ponte, almeno due volte al giorno. Al tempo del Coronavirus supermercati e distribuzioni alimentari sono attività che non possono chiudere e il venticinquenne ha continuato a fare il pendolare da Castelnuovo Magra, la città dove è residente. "Come tutti i giorni ci sono passato anche questa mattina alle 7.00, proprio qualche ora prima del suo crollo, è per questo che la notizia mi ha terrorizzato. Faccio avanti e indietro da Castelnuovo ad Albiano da ormai tre anni, e da sempre lo sentivo tremare, quando passava un camion ballava tutto".

"Ho sempre considerato quel ponte molto pericoloso e, quando possibile, cercavo di non passarci perché non sono mai stato tranquillo: non avrei mai sperato che crollasse ma me lo aspettavo". Poi ancora: "Parlando anche con i clienti che servo nella macelleria, era molto condiviso il mio sentimento di inquietudine durante l'attraversamento e non ero l'unico a pensare che fosse arrivato a fine corsa ormai - e prosegue - a novembre si era aperta una crepa e speravo che si sarebbero accorti della sua evidente pericolosità, e ne ero quasi contento, ma poi la delusione: soltanto un rattoppo e nulla di nuovo".

Inoltre aggiunge: "Adesso sarà molto più complicato muoversi quando la Ripa è chiusa, senza quella adesso la zona è isolata, si può solo passare dalla Spezia, anche se spero in qualche provvedimento provvisorio".

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