Cari amici delle Cinque Terre, nonostante le grande distanza penso spesso a voi, al prezzo particolare che state pagando all’emergenza di questi giorni e all’impegno che sarà necessario per uscirne.
Penso al fermo improvviso, e per un tempo indeterminato, della manutenzione dei muri a secco (che vede straordinariamente impegnati anche molti anziani), dell’attività agricola e vinicola, di quella commerciale, del turismo.
Spesso si sente parlare di “agricoltura eroica”, non sempre a proposito. Quella da me conosciuta e frequentata alle Cinque Terre, esperienza quotidiana di donne e uomini, non deriva genericamente soltanto da una difficile morfologia del territorio, ma è una lunga e concreta testimonianza di coraggio e di amore per la propria terra.
Scrivo per dirvi che alle Cinque Terre non sono legato soltanto dalla nostalgia, ma da un grande sentimento di affetto e ammirazione.
Al dispiacere per l’ennesima prova che ora state sopportando unisco la certezza che - forti come sempre, uniti intorno al Parco Nazionale e ai Sindaci - ci stupirete ancora una volta, riscuotendo l’ammirazione che bellezza e generosità meritano.
Un forte abbraccio.
Vittorio Alessandro