Nella giornata di ieri si sono concluse, da parte della Squadra di Polizia giudiziaria del Commissariato di Sarzana, le verifiche successive in merito alla veridicità delle autocertificazioni fornite dai soggetti controllati il giorno precedente.
Due di essi, un operaio italiano e un suo collega albanese, entrambi dipendenti di una ditta che vende materiali edili, avevano affermato durante il controllo avvenuto su strada alle 21.30, di essere appena usciti dal magazzino in cui erano stati impiegati fino a tarda ora. Il titolare dell’attività commerciale, durante la verifica successiva, ha invece riferito di aver chiuso alle 17.30 rendendo di fatto non veritiero il contenuto delle autocertificazioni fornite dai suoi dipendenti, fermati ad un posto di controllo sulla variante Aurelia.
È stato invece necessario per gli investigatori del Commissariato contattare la direzione sanitaria dell’ospedale Sant’Andrea per acclarare la mendace autocertificazione fornita da un ragazzo italiano che affermava di essere andato a trovare la madre ricoverata. È emerso infatti che la madre era stata dimessa da cinque giorni, oltre al fatto che in questo periodo, per l’emergenza in corso, sono annullate le visite dei parenti.
Per i tre scatterà la denuncia ai sensi del art.650 (Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità) e del art. 483 cp. (Falso ideologico commesso da privato su atto pubblico).
Altre tre denunce ai sensi dell’art. 650 sono state formalizzate dagli agenti della Squadra Volante del Commissariato che hanno sorpreso nel primo pomeriggio tre ventenni a passeggiare insieme, a Luni Mare. Difficoltà digestive post prandium sono le ragioni dello spostamento dalle loro abitazioni addotte agli agenti, non considerate ovviamente giustificanti.
Le attività proseguono sia su strada che in ufficio, in modo serrato, a tutela della salute pubblica.