Questa volta è una bufala composta da più messaggi: uno peggio dell'altro.
"Attenti perché è a Sarzana", "Me lo hanno girato le forze dell'ordine", questi alcuni dei testi che descriverebbero la situazione allarmante di una persona che, positiva al nuovo Coronavirus, sarebbe scomparsa e addirittura inconsapevole di essere infettata. Nella testa del lettore distratto e spaventato appare subito l'immagine di un uomo che si aggira per il centro di Sarzana, senza precauzioni, intento a contagiare altra gente inconsapevolmente.
Tutto ciò non è vero. Si tratta infatti di una persona che, per un momento, non si è riuscito a capire dove fosse, ma che risulta invece ricoverata in terapia intensiva: non intendiamo rivelare nulla sulle sue condizioni di salute, rispettando la privacy dell'uomo.
Cosa che non è stata fatta dall'autore che ha fatto girare su Whatsapp un documento con il viso dell'uomo e alcune informazioni private, come addirittura il suo indirizzo di residenza. Si tratta di un reato gravissimo, che rientra nel codice penale come diffusione illecita di dati personali.
È sempre sbagliato diffondere, a propria volta, informazioni di questo tipo, carte d'identità, documenti privati, denunce o procedimenti penali in corso. È reato penale anche la pubblicazione di notizie false, esagerate o tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico.