E' per capire dove stanno andando le gestioni dei porti, il Propeller Club della Spezia e di Marina di Carrara, presieduto da Giorgio Bucchioni, ha chiamato ad inaugurare, a Villa Marigola di Lerici, l'attività del nuovo anno, Fabio Capocaccia, l'ingegnere che fu accanto per trent'anni, con vari incarichi, a Roberto D'Alessandro e Giuliano Gallanti (poi anche presidente dell'Authority di Livorno) chiamati a guidare lo scalo genovese da Palazzo San Giorgio, per un lungo periodo, nel quale si inserisce la breve presidenza di Rinaldo Magnani , seguito all'l'intermezzo del commissariamento l''ammiraglio Giuseppe Francese.
D'Alessandro e Gallanti, soprattutto, sono stati due uomini simbolici nel complesso passaggio dal Consorzio Autonomo del Porto dei famosi Libri Blu, nella seconda metà degli anni '80, all'Autorità Portuale istituita dalla legge di riforma numero 84 di metà anni '80.
Fu con D'Alessandro che la parola "innovazione" arrivò sulle banchine del porto di Genova e fu durante la presidenza di Magnani che Il Ministro della Marina Mercantile Giovanni Prandini emanò i decreti come primo nucleo di riforma portuale per delimitare il campo di influenza della Compagnia unica del porto di Genova, provocando la reazione dei portuali che, guidati dal console Paride Batini, paralizzarono per due mesi tutte le operazioni.
Ebbe inizio una fase che condusse, nel 1993, all'assegnazione della prima vera concessione al Terminal di Calata Sanità. Furono anni in cui il porto della Spezia anticipò tutti con l'accordo, diventato operativo nel 1987, firmato dal presidente dell'Azienda Mezzi Meccanici Renzo Grassi Catapano e la Contship di Angelo Ravano, avviando ill fenomeno chiamato miracolo spezzino. Una svolta che fece scuola e che da Genova, alle prese con durissimi contrasti, era seguito con particolare attenzione.
Ed è riprendendo le preoccupazioni di Giuliano Gallanti ("Spero di sbagliare, ma non sono il solo a pensare che nel futuro le Autorità portuali saranno schiacciate tra grandi navi e terminal portuali gestiti da armatori") che Fabio Capocaccia, dall'alto della sua esperienza, ha delineato, concludendo il suo intervento, gli scenari delle ulteriori aggiornamenti nelle gestioni dei porti indicando, ai numerosi operatori presenti al meeting di Villa Marigola, tre ipotesi di ulteriori trasformazioni: quella delle Società per azioni totalmente private, quella della gestione totalmente pubblica e quella mista, pubblico-privata, che lui ha detto di preferire indicandone i motivi in rapporto alla evoluzione dei mercati.