A 100 anni dalla nascita (20 febbraio 1920) l'Accademia del Gusto dedica la prima conviviale del nuovo anno che si terrà giovedì prossimo al Ristorante "La nuova Spezia" a Federico Fellini che, in Amarcord e altri film (Le Notti di Cabiria, La Dolce Vita, Il Casanova, Roma, 8 e ½, Boccaccio '70, Satyricon ecc.), rievocò la sacralità del cibo e le grandi abbuffate del popolo con cene sproporzionate e fastose.
"Il registra romagnolo, considerato uno dei maggiori registi della storia del cinema – spiega il Presidente dell'Accademia del Gusto, Nicola Carozza - era un appassionato di sartù: un timballo di stufato di carne e verdure ricoperto da uno strato di riso, burro e parmigiano".
"L'altro piatto preferito era il risotto allo zafferano servito con due gocce di grappa ed è questo il piatto che abbiamo scelto con lo chef Gianni De Lisi per abbinarlo al trionfo della catalana e al gran fritto del golfo e che proporremo alla degustazione degli Accademici".
"Il cibo infatti è sempre presente nell'opera di Fellini, talvolta gustato come elemento consolatorio altre volte tensione del proibito. Nei suoi film il cibo era tutto vero e gli attori mangiavano veramente durante le riprese. Nella sua filmografia, troviamo spesso i piatti della cucina romanesca: cannolicchi cacio e pepe, lumache, pajata, penne all'arrabbiata, rigatoni con alici, bucatini e altre prelibatezze".