Continua incessante l’opera di prevenzione e repressione in ordine al contrasto di attività illecite legate al fenomeno dell’uso e spaccio di sostanze stupefacenti disposta dal Comando Compagnia Carabinieri di Sarzana quotidianamente impegnato per garantire la sicurezza dei cittadini ed rispetto della legalità.
In tale contesto i Carabinieri dell’Aliquota Operativa, nella serata di ieri, nel centro cittadino nelle adiacenze del supermercato Conad in piazza delle corriere hanno individuato un giovane magrebino avvicinarsi ad un giovane e, facendo finta di scambiarsi un saluto da vecchi amici, ricevere da quest’ultimo dei soldi in contanti (varie decine di euro). Lo spacciatore, ricevuto il denaro, con una mossa veloce sputava dalla bocca una pallina consegnandola all’acquirente, un rumeno di 33 anni domiciliato a Sarzana.
I Carabinieri hanno bloccato immediatamente entrambi rinvenendo nelle tasche del pusher la la somma di 480 euro, ritenuta frutto di precedenti cessioni, mentre nelle mani dell’acquirente la dose di cocaina appena comprata; il tutto è stato sottoposto a sequestro.
Nella mattinata odierna si è svolta, presso il Tribunale della Spezia, l’udienza direttissima a seguito della quale il Giudice NAPPI ha convalidato l’arresto dello spacciatore disponendone la sua scarcerazione con obbligo di firma tre volte alla settimana presso la Caserma di Sarzana, mentre nei confronti del rumeno è scattata la segnalazione ammnistrativa alla Prefettura della Spezia, quale assuntore di stupefacenti.-
Nel corso di ulteriori verifiche i Carabinieri hanno anche scoperto che il pusher marocchino aveva fatto un accordo con un suo cliente abituale, un italiano che aveva affittato a proprio nome una stanza in un b&b della zona mettendola a disposizione dello spacciatore clandestino con decreto di espulsione in corso, quindi senza valido documento.- Il soggetto lasciava la chiave della stanza nascosta nel pressi della struttura ricettiva il tutto all’oscuro del titolare che, alla vista dei Carabinieri, è caduto dalla nuvole poiché non sapeva che lo spacciatore usufruiva dell’alloggio del regolare affittuario.