E’ stata presentata alla stampa questa mattina, 27 novembre, la settima edizione di 'Legalità, ci piace', una giornata di mobilitazione che a livello nazionale Confcommercio promuove ogni anno per puntare i riflettori sui fenomeni illegali che alterano la concorrenza e colpiscono le imprese come abusivismo e contraffazione.
La giornata, che si è svolta ieri, ha visto l'adesione anche della Confcommercio spezzina e ha riguardato soprattutto la diffusione dell'analisi nazionale sui costi e gli effetti dell’illegalità per le imprese, con un focus sul mercato dei prodotti contraffatti e dell’abusivismo. Il quadro, che dal generale viene poi suddiviso per macroaree, è stato illustrato questa mattina nella sede di via Fontevivo.
Ha spiegato Gianfranco Bianchi, presidente COnfcommercio Imprese per l'Italia La Spezia: "Si tratta di un appuntamento che serve per presentare in maniera chiara l'andamento dei fenomeni criminali nelle attività. Ogni anno si sceglie un focus differente e quest'anno è stato scelto l'abusivismo perché è un anno particolare: la tendenza è quella di accusare il nostro settore di essere quello dove proliferano gli evasori, ed è quindi giusto far capire come stanno realmente le cose quando si parla di tutela della concorrenza leale. Il dato macro che emerge è che la contraffazione e abusivismo creano 30 miliardi di fatturato annuo mettendo in discussione migliaia di posti di lavoro.
A livello nazionale appare positivo l'assistere ad un calo dei reati grazie anche al lavoro delle forze dell'ordine. Dai dati emerge chiaramente che oltre il 30% dei cittadini compra on line e compra contraffatto: un mondo difficile su cui intervenire anche se nella nostra area il trend è al di sotto del dato nazionale, con alcuni settori contro corrente, come l'acquisto di farmaci, di biglietti per eventi o il settore di profumi e cosmetici. La tendenza è che complessivamente stiamo meglio che in Italia, ma in questi settori specifici siamo peggiori rispetto alla media nazionale".
L'identikit del compratore abusivo rivela che ad acquistare maggiormente prodotti contraffatti sono le donne, con un livello di istruzione superiore e in una fascia d'età tra i 25 e i 34 anni, ma anche i pensionati risultano essere una categoria rivolta al contraffatto: "Le ragioni- ha spiegato Bianchi- sono sena dubbio molteplici: nel caso dei più giovani si tratta di una scelta condizionata dalla varietà di prodotti che si possono comprare guardando al mondo del commercio sul web contraffatto, mentre nel caso dei pensionati quello che pesa soprattutto è la possibilità di un risparmio".
I CONTROLLI DELLE FORZE DI POLIZIA
Presente in conferenza stampa anche il Prefetto Antonio Lucio Garufi, che ha commentato: "Questo quadro rispecchia perfettamente la realtà, soprattutto parlando della vendita illegale sul web. Bisogna lavorare su prevenzione, cultura e repressione, facendo innanzitutto crescere la consapevolezza che incentivando il mercato illegale si crea un danno economico, ma anche alla salute, ad esempio. Le forze di prevenzione e controllo del territorio sono presenti in modo capillare e a livello provinciale in un anno si registra il 11.8% di reati in meno e a livello comunale l' 8% in meno (dal 2017 al 2018). Il trend anche nel 2019, analizzando i primi tre trimestri, confermano un ulteriore -10.2%. Il numero dei controlli esercitati da tutte le forze di polizia forniscono una cornice forte ed efficacie. Non siamo a reati zero, ma la prevenzione c'è ed è solida. Una pattuglia dalle 8 alle 20 pattuglia il centro storico, e a questa si aggiungono i servizi straordinari effettuati su sollecitazioni, ma non solo".
Emerge così che la nostra provincia è sicura, anche parlando di illegalità nel mondo del terzo settore, ma soprattutto è migliorata la percezione legata alla sicurezza, dato confermato anche dall'assessore Gianmarco Medusei: "C'è molto bisogno di legalità soprattutto parlando di cultura, ringrazio le forze dell'ordine per tutto il lavoro fatto, ad esempio sui venditori abusivi. Abbiamo un problema sul mondo dei negozi etnici, dato che emerge dai controlli che vengono fatti su chiunque, italiani e non. Purtroppo questo è un problema legato anche alla salute, perché si parla di alimenti che quando vengono venduti illegalmente, significa anche che non vengono controllati. Siamo onorati di essere cercati dai cittadini e lavorare per una sicurezza partecipata, sapendo che non può esserci un controllo 1 a 1, con pattuglie ad ogni angolo o telecamere ogni metro, anche se le telecamere e i dispositivi di controlli mobili sono aumentati e continueranno ad aumentare".
Se quindi esiste un problema di illegalità negli acquisti via web, alla Spezia, una particolare criticità è rappresentata dai market etnici o nei mercati, dove si stanno concentrando maggiormente i controlli di Polizia Municipale. "Anche noi possiamo confermare questi dati forniti da Confcommercio- ha confermato il comandante della Polizia Municipale Alberto Pagliai- Sul piano dei controlli che interessano la componente del commercio abbiamo concentrato le attività sui mercati ad oggi abbiamo all'attivo 162 servizi nei mercati che hanno il primario scopo di intervenire per contrastare la vendita abusiva di merce. Una parte di sequestri è fatta insieme alla Guardia di Finanza e con loro stiamo lavorando prevalentemente per contrastare il fenomeno dell'abusivismo nel mercato di gadget, sequestrati per la mancanza dei marchi cee. Le attività di controllo hanno portato fino ad oggi a otto ordini di allontanamento, che non c'è stato bisogno di trasformare in richiesta di daspo. Confermo che esiste la problematica dei mercati etnici perché sono esercizi commerciali per lo più in totale regola sotto il profilo delle licenze, ma che che possono praticare attività non del tutto consone, come nel caso della vendita di generi alimentari che hanno portato a sanzioni per la violazione di norme igienico sanitarie".
Ma al contrasto dei fenomeni di abusivismo concorrono anche le altre forze di Polizia, come ricordato da Federica Vitale Responsabile della divisione amministrativa della Questura della Spezia: "Le attività di controllo sono attività quotidiane e mensili proprio per garantire la concorrenza leale nel mondo del commercio. Garantiamo la presenza e il controllo della legalità a tutela di chi è operativo legalmente".
IL SETTORE EXTRA ALBERGHIERO E LE GUIDE TURISTICHE
Guardando al locale, appare evidente come due settore, più di ogni altro, rappresentano un terreno delicato: quello delle Guide Turistiche e quello del mondo extra alberghiero. Del primo ha parlato questa mattina Riccardo Vernazzini: "Quest'anno c'è stata una contrazione nella crescita del giro d'affari, perchè aumentano gli oneri: i comportamenti possono non sfociare nell'illegalità, ma si nota una concorrenza al ribasso che non si spiega, anche perchè sono aumentati i costi. Sono in molti purtroppo che operano illegalmente e chi lavora seriamente rischia di uscire dal mercato".
Dell'esperienza delle Guide turistiche hanno invece parlato Serena Bertolini e Michela Ceccarini, referenti provinciale e regionale dell'associazione: "Come sappiamo il settore turistico è in crescita ma molti operano senza licenza che abilita ad essere guide turistiche. Anche per noi il problema è la concorrenza al ribasso, anche se posso confermare che sono aumentati i controlli da parte delle Forze di Polizia. Si tratta di un settore particolarmente delicato, soprattutto nella nostra zona, dove al guida turistica abusiva ad esempio mette in pericolo le persone durante le allerte arancioni o rosse, momenti che obbligano invece le Guide abilitate a non lavorare, proprio a tutela delle persone".