Situazione OSS, Ausiliariato, Operatori Territoriali. Gli operatori che sono soci lavoratori o dipendenti della cooperativa Coopservice impiegati nell’ ASL 5 hanno subito negli anni una continua situazione di precariato in attesa di aggiudicazione dei vari appalti al ribasso.
Questi operatori hanno acquisito professionalità capacità di lavorare in equipe, gomito a gomito quotidianamente con i dipendenti pubblici (medici,infermieri,tecnici ) imparando le metodologie necessarie al fine di erogare un corretto servizio ospedaliero; conoscono tutte le procedure necessarie a svolgere il proprio lavoro all’ interno come gli altri dipendenti pubblici, ma purtroppo non sono PUBBLICI ed ora gli si chiede attraverso un concorso pubblico con preselezione di dimostrare che sono in grado di svolgere compiti che eseguono quotidianamente con cura, pazienza, dedizione e professionalità da anni proprio nello stesso Ospedale.
Un altro aspetto da sottolineare di questa vicenda, oltre alla grandissima apprensione degli operatori che si ritrovano a pagare scelte fatte da tutte le istituzioni nell’ ultimo ventennio, è il rischio che scelte operate prossimamente possano incidere anche sulle tasche dei cittadini spezzini:
a) L’ Asl 5 non è un operatore privato ma statale: ciò significa che qualsiasi attività che viene esternalizzata rappresenta uno spreco di denaro pubblico in quanto ogni importo erogato a ditte, cooperative ,agenzie interinali viene maggiorato di Iva che non può essere scaricata come i privati ma rappresenta un mero costo aggiuntivo senza vantaggio alcuno.
Si possono stimare milioni di euro all’anno che l’ASL 5 eroga per i servizi di OSS, ausiliari, ed operatori territoriali che finisco completamente persi, questi soldi invece di essere uno spreco potrebbero essere investiti per erogare servizi migliori nella nostra sanità spezzina .
b) L'esternalizzazione non è, non è mai stata, non sarà mai una scelta positiva: oltre all’aspetto economico che ricade sui cittadini, c’è la fidelizzazione del personale, gestione secondo norme legali dell’ assistenza al paziente e non di meno importante professionalità acquisite, velocità di azione nel quotidiano ospedaliero che non si impara in un giorno e in alcune situazioni neanche in mesi.
Pensiamo quindi sia un'alternativa più che vantaggiosa per la città della Spezia la reinternalizzazione dei servizi, come d'altronde oramai è quasi in tutta la totalità d’ Italia, siamo rimasti indietro e per troppo tempo.
Crediamo che questa operazione potrebbe essere resa possibile attraverso la creazione di un'Azienda Speciale: in questo modo si avrebbe un forte risparmio di denaro pubblico che consentirebbe investimenti veri per la sanità spezzina e i suoi cittadini riuscendo anche a salvaguardare tantissimi posti di lavoro già formati.
Abbiamo anche appreso dalla stampa la possibilità di una internalizzazione attraverso il decreto di stabilità; qualsiasi proposta che vada in questo senso è auspicabile.
Questa volta ci auguriamo e pretendiamo che prima di prendere qualsiasi decisione ci si interroghi seriamente come investire il denaro pubblico senza sprechi nell’ interesse dei cittadini e per la salvaguardia dei livelli occupazionali nella nostra città già gravemente in crisi.
La segretaria FIALS
Luciana Tartarelli
