La sicurezza alimentare passa attraverso un’agricoltura sempre più sostenibile. Una verità, venuta a galla in maniera esplicita dal convegno organizzato oggi venerdì all’Arzelà di Sarzana nell’ambito dell’iniziativa ‘Pensa a cosa mangi’ che ha come capofila la Spi, il sindacato pensionati della Cgil.
Il messaggio lanciato da esperti e docenti e le interviste proposte dagli studenti agrari, delle classi terze, quarte e quinte, hanno messo sotto la lente di ingrandimento il cibo del futuro legato a doppio filo con le esigenze di salvaguardia ambientale nel mondo delle coltivazioni.
Il preside Generoso Cardinale, dirigente dell’Istituto superiore Parentucelli-Arzelà, ha aperto i lavori ringraziando i relatori del convegno moderato da Marco Ursano, richiamando l’attenzione dei ragazzi sull’importanza di una corretta alimentazione fin dall’età giovanile ed evidenziando il lavoro agricolo portato avanti dall’azienda della scuola nel rispetto del principio della sostenibilità.
Maria Giovanna Nevoli, presidente dell’Auser, ha illustrato per filo e per segno il progetto ‘Pensa come mangi’, sviluppato a tappe, e la rete di associazioni ed enti che da tempo lo sostengono, tra cui, oltre a Spi ed Auser, ci sono Coop, Slow Food, Buon Mercato, le scuole Arzelà-Parentucelli e Casini, Asl e vari enti locali. Il cibo da portare in tavola? “Buono, sano e giusto”, ha specificato.
Giuseppe Dodaro, coordinatore Capitale Naturale della fondazione ‘Sviluppo Sostenibile’, ha sottolineato il ruolo importante sui cambiamenti climatici rivestito all’agricoltura e ha citato numeri su scala mondiale e nazionale. Ha posto inoltre l’accento sulla consapevolezza e la necessità di cambiare i modi di produzione diminuendo l’impatto ambientale. Ha giudicato infine utile iniziative come quella in svolgimento, fondamentali alla crescita di una consapevolezza generale e alla preparazione delle persone del domani verso un’agricoltura rispettosa dell’ambiente.
Massimo Caleo, docente e referente dell’Arzelà per la sostenibilità e il cambiamento climatico, ha ricordato i progetti dell’istituto agrario sarzanese nell’ambito della produzione sostenibile e nell’attenzione al problema dei cambiamenti climatici, un’attività educativa e pratica che la scuola è lieta di proporre ai ragazzi e al loro futuro di uomini coscienti. Insieme a lui erano presenti tutti gli altri docenti tra cui Stefano Lapucci, responsabile dei progetti agricoli.
Dicevamo dell’organizzazione curata in prima battuta dalla Spi-Cgil rappresentata nella sala conferenze della scuola tra gli altri da Carla Mastrantonio (presidente), Laura Ruocco (responsabile del progetto ‘Pensa a cosa mangi’), da Davide Fazioli. A margine dei lavori del convegno dal titolo ‘Catena alimentare e cambiamento climatico’ Carla Mastrantonio ha rimarcato gli intenti del sindacato pensionati rivolti alla corretta alimentazione, al benessere della persona e alla longevità di vita.
Giampaolo Barrani ha portato alla discussione il contributo dell’associazione Slow Food, di cui è presidente della sezione Golfo dei Poeti-Cinque Terre-Val di Vara- Riviera. Ha incentrato il suo ragionamento sull’educazione al gusto e al cibo nel rispetto della biodiversità. Ha messo al bando gli alimenti provenienti da allevamenti intensivi e ha citato le esperienze nella provincia spezzina degli ‘Orti in condotta’ rivolti ai ragazzi delle elementari e media.
Alberto Guggini, presidente dell’Associazione ‘CioCheVale’, ha accentuato l’importanza di fare comunità in ambito alimentare contro gli effetti dannosi del consumismo raccontando ai ragazzi le esperienze in terra di Piemonte, spiegando una vera guida nella dottrina della sostenibilità.
Sonia Scaramagli, responsabile dell’area biologica Coop Italia, ha elencato tutte le azioni e i risultati delle campagne informative delle cooperative italiane, dando rilievo all’importanza della filiera, della certificazione etica e della messa al bando degli antibiotici negli allevamenti.
Un vero fuoco di fila il finale del convegno con i ragazzi chiamati a fare domande. Hanno messo nel mirino tra le altre cose il cibo spazzatura, le politiche errate del consumatore, i pericoli dell’ambiente.