Un esposto alla Procura della Spezia e alla Corte dei Conti di Genova sul blocco del cantiere del nuovo ospedale del Felettino. Lo hanno depositato la settimana scorsa i rappresentanti del “Manifesto per la sanità locale”, l’associazione che da anni denuncia le gravi carenze delle strutture sanitarie del territorio.
“Abbiamo chiesto che si verifichi la sussistenza di estremi di reati penali e di danni contabili nell’assurda vicenda del Felettino”, ha spiegato stamani Rino Tortorelli nella sede del Tribunale per i diritti del malato, all’ospedale Sant’Andrea, affiancato dalla collega Katia Rocchi e dall’ex sindaco della Spezia Sandro Bertagna.
Il “Manifesto” chiede “che entrambe le Procure vogliano aprire, per quanto di loro competenza, adeguate indagini per verificare eventuali ipotesi di reati e di danno erariale. E in tal caso procedere come per legge nei confronti di chi ne sarà eventualmente individuato responsabile” (in fondo all'articolo la nota del Manifesto).
L’esposto verrà integrato con gli sviluppi degli ultimi giorni: Ire, infatti, ha bocciato la variante dell’impresa costruttrice Pessina, presentata a fine 2016 in seguito a una raccomandazione della Provincia.
La Regione e il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini hanno intimato all’azienda di ripartire in questi giorni con il progetto originario. Proprio quello in cui l’ente di via Veneto aveva individuato potenziali criticità riguardo alla stabilità del nuovo edificio, inviando quindi una raccomandazione all’impresa, seppur non vincolante.
Un punto sottolineato a più riprese dagli esponenti del “Manifesto”: “Troviamo assurdo che oggi la Regione, e anche il sindaco Peracchini, chiedano che i lavori continuino con il progetto iniziale. Come si può proseguire con un progetto in cui la Provincia ha individuato problemi di stabilità?”.
“Chiedere di andare avanti con quel progetto è paragonabile all’istigazione a delinquere - ha sbottato stamani Bertagna commentando la vicenda - In vita mia non ho mai assistito a una vicenda così grave, e vi assicuro che ne ho viste tante. Chiediamo che venga aperta un’inchiesta a 360 gradi: chi ha sbagliato deve pagare”.
La richiesta, con destinatari i sindacati e il mondo della politica, è anche quella di lanciare “una grande mobilitazione civica sul territorio che coinvolga tutti i cittadini, e non sia relegata in qualche stanza”, un’altra manifestazione dopo quella che il 7 giugno ha riempito le strade del centro. Se ne parlerà sicuramente domattina, durante il confronto pubblico indetto da Cgil, Cisl e Uil in Sala Dante.
“Abbiamo incontrato anche il Prefetto – ha aggiunto Tortorelli – con rappresentanti delle professioni mediche e infermieristiche, che gli hanno spiegato cosa sono costretti a vivere quotidianamente. Abbiamo ricevuto parole di apprezzamento per il nostro impegno”.