Nell’ambito dei servizi disposti dalla Questura della Spezia per mettere freno al fenomeno dei furti in appartamento, nella tarda mattinata di ieri, mercoledì 25 settembre, il personale della Sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile ha intercettato, nel quartiere di Migliarina, due giovani ben abbigliate che hanno destato i sospetti degli agenti in borghese.
Nel corso di un controllo più approfondito gli agenti si sono accorti che dai pantaloni di una delle due spuntava un oggetto, risultato successivamente essere un cacciavite di grosse dimensioni, che era stato artatamente nascosto sotto gli abiti.
Le due giovani erano due nomani croate, una minorenne al di sotto dei 14 anni e l’altra ventunenne, quest’ultima già gravata da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, a partire dal 2014 quando era ancora minorenne.
Accompagnate presso gli uffici della Squadra Mobile per gli accertamenti di rito e perquisite da personale femminile, le giovani sono state trovate in possesso di un vero e proprio kit professionale per consumare furti in abitazione, costituto da cacciaviti di varie dimensioni, forbici, nonché da “lastre in plastica”, notoriamente utilizzate per aprire le serrature prive di mandate, senza recare evidenti danneggiamenti.
Gli agenti hanno scoperto anche diversi monili preziosi, evidentemente appena rubati e, almeno in parte, indossati per sviare eventuali controlli di polizia.
Nel primo pomeriggio è stato individuato uno degli appartamenti saccheggiati, in viale Italia, poco distante rispetto al luogo dell’iniziale controllo.
La proprietaria dell’appartamento, infatti, dopo essere rientrata a casa e resasi conto del furto subito durante la sua assenza, ha richiesto l’intervento della Squadra Volante, che è immediatamente intervenuta per effettuare un accurato sopralluogo.
Poco dopo in Questura la donna ha riconosciuto la quasi totalità degli oggetti recuperati dalla Squadra Mobile, che le venivano restituiti immediatamente.
Tra i preziosi rubati c'erano anche alcuni anelli che le due giovani fermate avevano già indossato, proprio per sviare le indagini.
Particolarmente grave appare il ruolo della ragazza maggiorenne che, conscia della non punibilità della minore, l'ha coinvolta nell’attività delittuosa munita di idonea strumentazione, in modo da poterla avviare alla carriera criminale, senza farle correre particolari rischi giudiziari.
Al termine dell’intervento la maggiorenne, classe '98, è stata deferita all'Autorità Giudiziaria per furto e possesso di strumenti atti all’effrazione nonché munita, dalla Divisione Anticrimine della Questura, di foglio di via obbligatorio dalla Spezia che inibisce alla stessa, per tre anni, il ritorno in provincia rimpatriandola nel comune di Collegno (Torino), dove è domiciliata presso un campo nomadi.
La tredicenne, invece, è stata segnalata al Tribunale dei Minorenni di Genova.