Per la prossima campagna olivicola l’accordo prevede l’innalzamento a € 20,00 alla quarta il prezzo per le olive provenienti da oliveti iscritti al sistema di controllo dell’olio DOP Riviera Ligure (ossia € 1.60 ogni kg di olive con resa del 20%). E il contestuale aumento del prezzo dell’olio sfuso a € 10,30 a litro per quello in attesa di certificazione e a € 10,50 a litro per l’olio certificato DOP Riviera Ligure.
"Sono prezzi che coprono a mala pena i costi di produzione sostenuti per coltivare le olive oggi in Liguria e i costi dei frantoiani - spiega Carlo Siffredi, presidente del Consorzio di tutela dell’olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure -. Il nostro Consiglio di Amministrazione ha recepito le analisi dei rappresentanti del mondo agricolo che hanno evidenziato il contenuto delle ricerche condotte sul campo sui costi di gestione di un oliveto e di produzione dell’olio ligure: il sostegno alla filiera olivicola ligure passa innanzitutto da una remunerazione equa del lavoro e degli investimenti delle aziende”.
Il patto di filiera da quest’annata si gioverà di una semplificazione delle procedure. Le aziende, infatti, non dovranno più presentare tutte le fatture di acquisto con i relativi pagamenti bancari. Unico obbligo in merito depositare quelle che non rientrano nel Patto di filiera. Sarà così compito del Consorzio verificare il rispetto del Patto chiedendo a campione i documenti riguardanti le partite di olive presenti nel registro di molitura.
“Il patto di filiera è sempre di più un valore aggiunto non solo della denominazione di origine ma dell’intero comparto olivicolo – conclude Carlo Siffredi -. È necessario essere sempre più chiari nel comunicare al consumatore non soltanto la qualità ed il legame con il territorio ligure del prodotto, ma pure la sostenibilità sociale ed economica dell’olio DOP Riviera Ligure. Si tratta di un percorso che si evolve ormai di tredici anni. In questo contesto risiede la differenza rispetto agli altri oli in commercio. L’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure, con le sue diverse varietà di olivo come ad esempio Taggiasca, Arnasca, Lavagnina, Pignola, Razzola, è infatti l’autentico ed importante presidio del nostro territorio. Ed è sempre riconoscibile in etichetta dal marchio comunitario giallorosso che accompagna il nome Riviera Ligure e dal collarino giallo di garanzia del Consorzio di Tutela sul collo di ogni bottiglia”.