Nell’ambito dell’espletamento dei compiti di tutela ambientale che la legge affida al Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, il Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di porto della Spezia, coadiuvato dal personale militare dell’Ufficio Locale Marittimo di Lerici e dal personale della Polizia Locale di Lerici ha eseguito, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale della Spezia, il sequestro preventivo di un intero impianto di autolavaggio in località “Il Senato” di Lerici (per un’area totale pari a 790,00 mq).
Gli accertamenti propedeutici, compiuti anche in collaborazione con il personale tecnico di Acam e di Arpal, hanno evidenziato che il titolare dell’autolavaggio non risultava in possesso dell’autorizzazione allo scarico (Autorizzazione Unica Ambientale) di competenza dell’Area Ambiente della Provincia. A ciò si aggiunge il superamento del valore limite dei “tensioattivi totali”, appurato mediante campionamenti delle acque di scarico effettuati da Arpal.
Per tale tipologia di attività, la norma prevede che le acque provenienti dal lavaggio degli autoveicoli, considerate quali “acque reflue industriali”, devono obbligatoriamente essere convogliate in appositi impianti di trattamento e depurazione per la separazione della parte contenente i residui ed i fanghi di lavaggio.
Nel caso di specie, invece, lo scarico confluiva tal quale – carico di tensioattivi – in un fossato adiacente all’autolavaggio, che si immette poi nel fiume Magra, provocando un ingente danno ambientale alle acque del territorio.
I controlli del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale si inseriscono nel programma di sensibilizzazione e monitoraggio ambientale coordinato dalla Capitaneria di porto della Spezia, a garanzia della tutela dei corsi d’acqua e, quindi, della salute del nostro mare.