A 4 mila chilometri da casa, in Gambia, per rappresentare la Croce Rossa Italiana al “National Youth Bantaba”. Daniele, un Giovane della Croce Rossa della Spezia, non ha dubbi: “Ho conosciuto persone meravigliose, è un’esperienza che rifarei dall’inizio alla fine”.
Prima un volo Milano-Casablanca, poi un altro Casablanca-Banjul, capitale del Gambia, in compagnia di Andrea, della Croce Rossa di Genova. Destinazione Sifoe, un piccolo villaggio a circa un’ora di distanza dalla capitale del paese africano. Lì Daniele, in qualità di delegato internazionale della Croce Rossa, ha partecipato al tradizionale campo biennale che riunisce per dieci giorni circa cinquecento Giovani della Croce Rossa Gambiana.
“È stato un onore rappresentare la Croce Rossa Italiana. Ma ho sentito anche il peso e la responsabilità di quello che stavo facendo”, racconta Daniele.
Corsi di formazione, lezioni di primo soccorso e approfondimenti sul fenomeno migratorio in collaborazione con l’Organizzazione internazionale per le migrazioni: questi alcuni degli ingredienti del campus, organizzato in una grande scuola superiore nel villaggio di Sifoe. I giovani gambiani hanno manifestato parecchio interesse riguardo alle attività della Consorella italiana.
“Come delegati internazionali abbiamo illustrato il ruolo della Croce Rossa nel Mediterraneo, dando una visione d’insieme su cos’è e cosa fa la Croce Rossa Italiana – aggiunge Daniele – Abbiamo anche spiegato la struttura dei Giovani CRI, e le attività con cui cerchiamo di rafforzare la nostra gioventù. Io ho tenuto un corso sul pronto soccorso psicologico. Ma anche noi abbiamo fatto dieci giorni di ‘scuola’, superando un esame finale”.
Al centro degli incontri anche il delicato tema della migrazione. “I gambiani – spiega Daniele – di solito si spostano in Burkina Faso, raggiungono la Nigeria e poi iniziano a salire verso la Libia. Abbiamo ripreso il motto della Croce Rossa ‘No human being is illegal’ (nessun essere umano è illegale, ndr)”.
E la foto con i bambini di Sifoe? “Volevano che giocassi a calcio, ma non sono molto bravo... – scherza Daniele – Così sono andato a giocare con loro, a fianco del campo. Non dimenticherò una frase dell’inno della Croce Rossa Gambiana: ‘I shall never forget my duties, I shall never lose my spirit’. Sperano di non dimenticarsi mai dei loro doveri di membri della Croce Rossa, ma anche di non perdere lo spirito che muove l’intero Movimento. È una frase che ho ‘rubato’ e che ora custodisco gelosamente”.