Un copione già visto, una gravissima situazione già denunciata da CNA Fita La Spezia e Trasportounito, che lo scorso anno per poco non ha causato il fermo dell’autotrasporto, come estrema misura per rendere non più rimandabile la dovuta attenzione da parte delle istituzioni alla questione.
Un problema per altro che non coinvolge solo i camionisti ma tutti gli automobilisti che si trovano rallentati e imbottigliati in una delle arterie principali di collegamento della città.
“Nel corso di questi mesi abbiamo più volte richiesto di convocare il tavolo promosso dalla Prefettura con tutti i referenti istituzionali coinvolti, proprio per comprendere l’importanza della partita in gioco e anticipare l'urgenza che oggi invece ci ritroviamo puntualmente ad affrontare. – Spiegano Giuliana Vatteroni referente sindacale di CNA Fita e Giuseppe Tagnocchetti di Trasportounito -. Il prossimo 4 luglio si terrà il tavolo di confronto alla presenza del Prefetto ma comunque, dopo un anno assistiamo alle stesse dinamiche senza neppure sapere se le misure suggerite siano state adottate in parte o se si sia virato verso altre soluzioni. I traffici containers continuano a crescere ma senza il minimo ripensamento sul modello organizzativo il sistema implode e l'organizzazione logistica è la prima a rendere evidente la presenza di problemi. Le opere infrastrutturali previste non faranno la differenza se il picco di traffici non viene gestito adeguatamente.
Riteniamo non giustificabile il comportamento di un operatore economico che rimane avulso dalla città puntando, seppur legittimamente, solo al proprio consolidamento e sviluppo, negando la possibilità anche di piccoli aggiustamenti, certo non risolutivi ma utili a creare condizioni di lavoro dignitose per altre imprese".