Salvatore Balestrino, segretario generale Uiltec Liguria, è stato confermato all’interno dell’esecutivo Nazionale Uiltec.
Il tutto è avvenuto nel corso del secondo congresso nazionale svoltosi a Napoli dal 16 al 17 maggio, durante il quale è stata eletta la nuova segreteria che sarà guidata dal riconfermato Paolo Pirani.
Dieci i delegati liguri che hanno partecipato al congresso partenopeo, in qualità di rappresentanti di tutti i territori e settori aderenti alla Uiltec.
Al congresso sono stati dibattuti diversi temi. Riportiamo l’intervento sulla sicurezza, con la volontà di rilanciare e strutturare il coordinamento degli RLS locali.
SICUREZZA: IL CUORE DEL LAVORO - “Verso il pensiero unico”
Sicurezza il cuore del Lavoro, questo è il pensiero unico che deve radicarsi saldamente in ognuno di noi.
Un grande plauso all’iniziativa unitaria delle Organizzazioni Sindacali, che in occasione della celebrazione del Primo Maggio ha evidenziato la triste realtà delle stragi sul lavoro.
Il termine “stragi” che a taluni può apparire improprio muove da dati dolorosamente certi.
Se partiamo dalla tesi secondo la quale la Sicurezza sul Lavoro riguarda l'insieme delle misure preventive e protettive da adottare, per salvaguardare al meglio la salute dei lavoratori e connotarne in tal senso l’ambiente lavorativo, ci accorgiamo come i dati statistici siano nel concreto portatori di ben altra realtà.
Le parole spesso restano tali, non concretizzandosi in azioni determinanti per uscire da questa empasse, ad ogni “morte bianca” ci riempiamo la bocca, attraverso proclami e dichiarazioni, con l’impegno di debellare tale piaga, mai sanata, degli “infortuni sul lavoro”, in un clima dove il frastuono di una guerra subdola e silenziosa continua a portarsi via migliaia di lavoratori.
Il clima nefasto che pervade le dichiarazioni delle Istituzioni all’indomani di ogni tragico evento si tradisce nel tourbillon di chiacchiere che nel breve periodo ritorna a impregnare il quotidiano.
Nihil sub sole novi, niente di nuovo sotto il sole, cita il passo biblico e con rammarico mai parole furono così mestamente adatte.
La Sicurezza sul Lavoro deve diventare una seconda anima, un esoscheletro protettivo del lavoratore. A tutti i livelli dall’impiegato all’operaio, dall’elettricista all’autista, dal meccanico al bancario, termini come DPI, dispositivi di protezione individuale, DPC, dispositivi di protezione collettiva, norme di buona tecnica e sicurezza comportamentale devono diventare il leitmotiv della vita lavorativa quotidiana.
Ma ancora, tutto questo non è sufficiente: nello scenario odierno, nella nostra quotidianità lavorativa il mancato utilizzo delle dotazioni di sicurezza, viste come un impedimento alla mobilità, evidenziano una subcultura che deve essere necessariamente sradicata sul nascere; fino a quando ciò che veniva interpretato come una costrizione non divenga una condizione imprescindibile, un paracadutista non si sognerebbe mai di lanciarsi senza paracadute ...
Questo processo deve coinvolgere sinergicamente azienda e lavoratori verso una comune sensibilizzazione alla tutela della salute ed ancora una volta verso un pensiero unico che riconosca pienamente il valore del lavoro e della vita umana.
Oggi più che mai serve informazione, formazione ed addestramento; serve la promozione di una cultura autentica capace di plasmare il comportamento dei futuri lavoratori ma capace altresì di rimodellare le consuetudini di chi già nel mondo del lavoro opera da tempo.
Bisogna analizzare la materia della salute e delle sicurezza sul lavoro a 360 gradi senza tralasciare nessun argomento, compreso anche quello della disoccupazione.
Disoccupazione, infortuni e morti sul lavoro sono piaghe sociali che dobbiamo estirpare alla radice, una offesa blasfema al valore della vita, un’epidemia da debellare.
Ma la domanda che sorge spontanea è: “Come affrontare questo problema?”
Nuovamente, attraverso la promozione di una educazione e di una cultura che deve affondare le sue radici sin dalla scuola primaria, laddove il terreno fertile possa generare una comunità pienamente consapevole dell’esatto valore del lavoro, come arricchimento della vita umana.
E se tale consapevolezza portasse anche all’affievolirsi della condizione di disoccupazione, sarebbe un sogno, una lezione magistrale di educazione civica.
Salvatore Balestrino e la Segreteria Regionale Uiltec Liguria