Nel salone della Provincia sono state presentate le prime valutazioni sull’esperienza di ricerca-azione UNICEF sulla Alternanza Scuola Lavoro.
“L’iniziativa ha permesso di far conoscere alle autorità e alla cittadinanza parte dell’operato dell’Unicef per i bambini e adolescenti del nostro territorio in linea con quanto indicato dall’art. 29 della Convenzione dei Diritti dell'infanzia e della Adolescenza – ha spiegato Aldo Benedetti Presidente Comitato Provinciale per l’UNICEF della Spezia.
Il primo progetto ha coinvolto 21 tra studenti e studentesse, del Liceo delle Scienze umane "G. Mazzini", che hanno supportato 20 classi delle scuole primarie della città; il secondo progetto ha avuto come obiettivo la tutela dei minori attraverso l'uso responsabile della rete e il contrasto al cyberbullismo, impegnando 63 tra studenti e studentesse, dell' ITCT "A. Fossati-M. Da Passano", che hanno spiegato, attraverso materiale audiovisivo da loro prodotto, agli alunni di 40 classi V delle scuole primarie della provincia, come utilizzare in modo responsabile la rete, prevenendo così forme di esclusione, discriminazione, bullismo e cyberbullismo. Gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di secondo grado sono stai preventivamente formati da esperti in psicologia, pedagogia, informatica e dell'area legale”.
“Tali iniziative dimostrano la vitalità del nostro territorio e come ci sia bisogno di sempre più interazione e integrazione – ha dichiarato Antonio Lucio Garufi, il Prefetto della Spezia - In un mondo sempre più interconnesso, la scuola è sempre più coinvolta in progettualità e iniziative che spingono ad una preparazione a tutto tondo e ad essere immediatamente partecipi della nostra società. Abbiamo il bisogno di accrescere la nostra coscienza civica ovvero partecipazione, solidarietà, assunzione di responsabilità. Questo è l’impegno di domani”.
Nel corso della mattinata, alcuni ragazzi del liceo Mazzini e dell’Istituto Fossati hanno illustrato i progetti che li hanno visti protagonisti nelle scuole primarie, esprimendo tutto il significato della peer education con questo commento: “Questo progetto è molto educativo sia per i bambini che hanno scoperto nuove cose, per le maestre che ci hanno fatto domande specifiche per il nostro settore e per noi che siamo stati a contatto con i bambini quasi come fossimo maestri”.
Un progetto in progress che ha avuto un ottimo punto di inizio e che spingerà a pensare di poter allargare l’iniziativa per poter coinvolgere altre scuole nei prossimi anni. La valutazione del progetto, per ora, è avvenuta tramite 57 questionari somministrati ai ragazzi riguardo tutta l’attività formativa e lasciando spazio anche alle libere conclusioni; di questi solo due hanno dichiarato di non esser più interessati a partecipare all’iniziativa mentre gli altri hanno espresso la volontà di voler continuare.
Al convegno, oltre ai diretti partecipanti ai progetti, hanno poi partecipato le autorità locali e Renata Corona, responsabile del Comitato italiano per l'Unicef di Younicef (che comprende i giovani volontari con meno di trent'anni).