È questa l'unica strada possibile, secondo il Parco, per ottenere risultati concreti, durevoli e anche economicamente più sostenibili nell'ambito della gestione della vegetazione fluviale. Il Parco lo sta dimostrando concretamente attraverso la realizzazione del suo intervento pilota che interessa il tratto di fiume compreso tra Sarzana, Arcola e Vezzano Ligure dove si sono svolte l'asportazione di specie vegetali infestanti o instabili, l'eradicazione di piante morte o pericolanti e l'eliminazione degli accumuli legnosi.
Nella prima parte dell'incontro sono intervenuti il vicepresidente del Parco Silvano Zaccone, che ha sottolineato l'importanza di una gestione unitaria del fiume, e l'assessore al Bilancio - Tributi - Turismo - Valorizzazione delle risorse energetiche alternative di Rocchetta Vara, Oriana Drovandi, che ha illustrato l'utilità del progetto per il suo Comune il quale, grazie alla messa in funzione di una caldaia a biomassa, sarà in grado di riscaldare la Scuola e il vicino campo sportivo utilizzando il cippato ricavato dal legname ricavato dalla pulizia del fiume.
A seguire Paulo Melo della Provincia di Savona, Beneficiario Principale del Progetto COREM - Sottoprogetto D, ha illustrato tutti gli interventi e le azioni realizzate in seno al Progetto anche dagli altri partner, rispettivamente il Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli e la Provincia Carbonia Iglesias in Sardegna.
Caterina Ferravante, referente per il Parco di Montemarcello-Magra del progetto Corem, ha esposto i dettagli degli interventi. Francesco Mariotti e Giovanni Gatto Ronchero, rispettivamente redattore dello studio di incidenza e progettista del progetto pilota COREM, hanno approfondito a seguire gli aspetti tecnici del progetto e, in conclusione, Massiliano Cardelli, forestale dell'Ente Parco, ed Elena Lanzi, agronoma, hanno illustrato le Linee Guida.
"Il Parco – ha aggiunto in chiusura Scarpellini – di concerto con l'area Difesa Suolo della Provincia della Spezia sta ultimando la predisposizione di un piano di gestione mirato a estendere l'esperienza del progetto pilota a gran parte dell'asta fluviale del Magra e della Media e Bassa Val di Vara".
Un processo culturale e impegnativo, quello suggerito dal Parco, che vede la gestione del fiume sia dal punto di vista idraulico, sia ecologico, sia ambientale.